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Caprotti, amico della prima ora di Berlusconi è stato condannato. Sconfitto dalla Coop. Ed il ruolo del Corriere della Sera.

Creato il 17 settembre 2011 da Slasch16

Caprotti, amico della prima ora di Berlusconi è stato condannato. Sconfitto dalla Coop. Ed il ruolo del Corriere della Sera.Caprotti è il proprietario di Esselunga, una delle catene di supermercati più potenti in Italia, e nel 2007 fece scrivere un libro, Falce e carrello, per diffamare con invenzioni fantasiose la Coop.
Non ricordo se lo diede in regalo ai clienti o se lo propose a prezzo modico per espandere la diffamazione.
la questione è secondaria per un fascista che impone orari da sfruttamento ed impedisce alle cassiere di fare una pausa per andare al bagno.
Il tipo si è già sputtanato da parecchio con il suo sostegno al delinquente che ci governa, degno compare di mentalità ed etica.
Ora ha ricevuto la condanna e l’imposizione del tribunale che ne ha ordinato il ritiro.
Non so quante copie del vangelo secondo Caprotti ne siano state vendute ma penso che il ritiro del libro avvenga con facilità, saranno ancora nei magazzini per mancanza di interesse.
Ma è nelle piccole cose della cronaca che trovi i segnali di convivenze molto più inquietanti ed importanti nel rapporto tra l’informazione ed il regime.
Da diverso tempo ho notato un atteggiamento nel Corriere della Sera, il giornale più letto in Italia o il secondo dietro a Repubblica, ad ogni modo il Corriere non è libero o il giornale di Sallusti, è un giornale che fa opinione di massa ed ultimamente sembra tornato il Corriere dei tempi di Di Bella, il direttore degli anni settanta iscritto alla P2.
L’atteggiamento che ha assunto contro la nuova giunta di Milano, gli articoli di fondo che finiscono sempre per dare una mano al governo, specialmente sui temi dei diritti dei lavoratori.
Insomma se libero ed il giornale con le loro sparate lasciano il tempo che trovano il Corriere viaggia sotto traccia ma appoggia il sistema ed è una caratteristica che ha conservato nella sua vita ultracentenaria.
Fascista con i fascisti, democristiano con i democristiani, piduista con la P2 e berlusconista con Berlusconi, il tutto sotto traccia.
Però una piccola traccia si trova sempre, come le lumache anche loro lasciano una piccola scia e se arrivi in tempo non è ancora asciugata del tutto, la si nota.
Come il libro del fascista Caprotti, ad esempio, che oggi troviamo, con mio sommo piacere, tra i condannati.
Alla presentazione di questo libro, che avrebbe meritato il Cmpiello della menzogna e della diffamazione, guarda caso era presente alla presentazione Ferruccio De Bortoli, l’autore e naturalmente Caprotti.
Ferruccio De Bortoli è il direttore del Corriere della Sera che si spaccia per democratico ed indipendente.
Al servizio del potente di turno, se poi è la P2 ci mettono pure un velo di nostalgia che rende il tutto più assimilabile, come la plastica biodegradabile che si scioglie nel tempo ma intanto il suo lavoro l’ha fatto.
Il Corriere ha alimentato i cervelli, il sacchetto biodegradabile ha riempito lo stomaco.
Senza dubbio il Corriere è più tossico,deleterio.



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