Nella Capsula del Tempo devo infilare un libro. Ci sta giusto un libro, non di più, quindi devo fare la scelta giusta. I miei nipoti devono prendere in mano ‘sto aggeggio di carta e dire: “Ma guarda il nonno che cosa leggeva. Scopriamo il perché!”
Forse qualcuno gli avrà detto che il nonno amava le belle sceneggiatura, e forse lo avranno capito dopo la visione di Snatch. E il nonno amava anche la letteratura cinematografica e minimalista, quella che sa di cinema, quella che ti fa vedere un film mentre leggi. Non piace a tutti, lo so, ma a me sì, quindi devo far loro sapere cosa piaceva a me, non al resto del mondo.
Una copertina che ho trovato oggi. Familiare, lo stile…
Ardua la scelta, difficile decidere con un libro di Elmore Leonard in una mano, uno di Lansdale nell’altra e sul tavolo tante altre cose. Alla fine ci butto uno dei miei preferiti del buon Joe, Mucho Mojo, recensito tempo fa QUI.
Perché? Perché l’ho letto d’un fiato, mi ha dato una boccata di ossigeno dopo tante letture strascicate, e mi servirà un Lansdale anche dopo quello che sto leggendo ora, talmente gonfio di parole in eccesso, da puzzare di cadavere. E io non voglio lasciare uno di quei libri che meriterebbero di essere accorciati di 2/3, ma qualcosa che rimanga sui loro comodini non più di due giorni, sia per la brevità ma anche per la voracità con cui si leggono.
Niente è meglio di un Lansdale allora, dove si ride, si ride anche amaro a volte e si leggono le più belle battute che si possano trovare in un libro.