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CARA di Mineo, il ghetto “umanitario” per i migranti tra abbandono, spaccio e prostituzione

Creato il 24 aprile 2014 da Giornalesiracusa

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Notizie Sicilia: il 13 Aprile un’ispezione a sorpresa  del deputato Erasmo Palazzotto di Sel ha reso note quelle che sono le reali condizioni del Cara di Mineo. Il deputato è stato accompagnato dal “Coordinamento dei consiglieri comunali per una diversa politica di accoglienza” dei paesi limitrofi. La realtà della situazione del Cara è da mesi chiara, vi vivono 4000 persone di contro ai 2000 che potrebbe ospitare.

 Le condizioni igieniche versano verso il peggio. C’è stato un caso di suicidio nel dicembre scorso. Circolano voci di spaccio e prostituzione ( leggi qui ) all’interno del centro, di atti di violenza e supremazia di alcuni verso altri. A queste accuse i gestori del centro si sono sempre difesi sbandierando una situazione buona di abitabilità e di buona cura dei migranti. Recentemente durante un convegno presso la facoltà di Lettere e Filosofia, il direttore del centro era stato pesantemente accusato dalla rete antirazzista catanese e da altre associazioni di gestire un lager e non un centro d’accoglienza. Di contro il direttore Maccarrone aveva invitato tutti a visitare il Cara per rendersi conto del  lavoro di assistenza a diversi livelli che si svolge nel centro. In realtà non è semplice visitare il Cara, l’iter burocratico è lungo e si tratterebbe di visite organizzate che permetterebbero di nascondere le reali condizioni del centro.

La delegazione guidata da Palazzotto ha messo bianco su nero, le menzogne del direttore Maccarrone e di chi difende la buona

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conduzione del centro. Il deputato racconta di aver trovato condizioni di totale abbandono nei confronti dei migranti: degrado, sporcizia, scarsa assistenza medica e legale e psicologica. Alcuni consiglieri del coordinamento durante la visita si sono staccati dal gruppo guidato dal direttore e dagli operatori per visitare da soli il centro. Subito questi sono stati accerchiati dai migranti che con rabbia hanno mostrato le condizioni in cui vivono e raccontato la loro esperienza. Ci sono persone bloccate lì da quasi un anno in attesa che la richiesta di asilo venga accettata per lasciare il centro.

Alcuni ragazzi hanno mostrato le case in cui vivono, sono villette familiari dove vi abitano all’incirca una decina di persone. Dormono tutti su materassi messi a terra, i bagni funzionano a stento e in molte case non ci sono docce. Si mangia, si cucina e si dorme a terra. Si vendono anche beni di prima necessità in bancarelle davanti alle villette. I migranti raccontano che il cibo è immangiabile e che molti di loro stanno male. Sono infatti molti ad accusare dolori al ventre, curati con bustine che fornisce l’infermeria, ma che ritornano e sono molto comuni.

Una testimonianza importante è stata data da un’inchiesta del Fatto Quotidiano, il giornalista Giuseppe Pipitone si è unito alla delegazione e ha potuto filmare e fotografare quanto accade dentro al centro. Molti i migranti che gli hanno raccontato le condizioni pessime in cui vivono, gli è stato pure chiesto se volesse acquistare dell’erba. Perché al Cara si spaccia pure e non è una leggenda metropolitana. Come non lo è la presenza di un bordello, la casa delle donne, che i migranti non possono mostrare al giornalista per non essere scoperti.

Questo è il Cara di Mineo, trecento villette a schiera dove giornalmente si consuma degrado, spaccio, prostituzione. Sono anche arrivati al centro circa 4000 vaccini antitifici e circa 1000 test per la tubercolina, grazie a un accordo tra l’assessorato regionale alla Sanità e la società farmaceutica Sanofi Pasteur Msd. Si tratta di una vaccinazione di massa che dal punto di vista scientifico è del tutto deleteria in quanto ogni organismo reagisce ad uno stesso principio agente in modo sempre diverso. Non si possono vaccinare indiscriminatamente uomini, donne e bambini, ognuno con la sua specifica predisposizione o resistenza. Inoltre non è stato segnalato nessun caso di tifo ma se ci fosse andrebbe chiusa la struttura, non vaccinati in massa coloro che loro vi abitano.

Per quanto riguarda il test della tubercolina, è noto come la maggior parte dei pazienti a cui viene somministrato abbia una reazione positiva. Il  risultato positivo del test alla tubercolinaindica che il paziente è venuto in contatto con il bacillo tubercolare, ma non che vi è al momento uno stato di malattia attiva. Quello che è mostrato come atto di prevenzione e\o cura non è altro che un modo per spersonalizzare esseri umani utilizzati come cavie per sperimentazioni e test medici. Tutto questo è molto altro è il Cara di Mineo, non un centro di accoglienza ma un lager, il più grande d’Europa. Il deputato Palazzotto porterà il dossier della visita al centro in Parlamento e non è la prima ad essere presentata. Non ci resta come consuetudine aspettare che le istituzioni levino le bende dai loro occhi e facciano qualcosa di serio.

 


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