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"Cara Libreriamo, il selfie col libro NO". "E perchè no?"

Creato il 24 marzo 2014 da Stupefatti

Dalla rubrica StupeFatto su MyMarketing.net
  • No! Il selfie col libro no! (1)
  • Di che parli?
  • Di questa...cosa. La nuova “campagna social” di “Libreriamo”. Fatevi il selfie col libro! (2)
  • ...
  • Ti rendi conto? Il web invaso da migliaia di fotine simil-bimbominchia con il libro in bella vista...
  • E quindi?
  • Quindi che orrore! Il libro è trattato come un feticcio, un accessorio, un ornamento, un status symbol. Niente di diverso da un bracciale, una collanina, un paio di occhiali per l'hipster, un automobile lussuosa per lo yuppie. Un segno di conformismo e pigrizia mentale. Un prodotto tra i tanti sul mercato.
  • Sei esagerato e fanatico come sempre.
  • Si, però...
  • Si però niente! Scusa, è marketing no? E il marketing può piacere o non piacere, però SERVE! È questa volta è pure per una giusta causa. Ovvero: vendere più libri, far risollevare il mercato del libro, diffondere la lettura e la cultura. Vatti a leggere il sito di Libreriamo. (2). Loro sono contro – ascolta bene! - sono contro "il provincialismo di una cultura alta che a tutti i costi ha relegato e cerca ancora di imprigionare il libero pensiero in inviolabili biblioteche o in polverose librerie"
  • Si riferiscono a me?
  • Esattamente.
  • Può darsi. Però...
  • Però?
  • Però il marketing dice pure altro. Dice che se c'è troppa comunicazione (o meglio: troppa comunicazione di qualità scadente) il rischio è quello di annullare il prodotto nel vortice della comunicazione inflazionata e scadente. Insomma, te la dico semplice, il selfie col libro a che serve?
  • E tu che ne capisci di marketing?
  • Quasi niente.
  • Appunto.
  • Pero rispondi. Il selfie col libro a che serve?
  • Ti ripeto: serve fare tanta tanta pubblicità alla sana pratica di leggere libri e (ovvio) di comprare libri.
  • E ok. Però, in questi tempi di sovraesposizione mediatica generalizzata, il selfie non è davvero il massimo del kitsch? Del cattivo gusto?
  • Sono gusti tuoi. È un fatto estetico. E, in questo caso, del tutto soggettivo.
  • Non credo. Secondo me per molte persone che leggono abitualmente (ma anche per molte persone che NON leggono abitualmente) il selfie è una cosa di cattivo gusto. E questa campagna social, riferita loro, è controproducente. Non avvicina, allontana.
  • Allontana da che? Chi legge smetterà di leggere perchè hanno fatto una campagna social di cattivo gusto? Chi non legge ORA non leggerà MAI e PER SEMPRE, IN TUTTA LA SUA VITA, per via di questa campagna social di cattivo gusto?
  • Visto che anche per te questa campagna social è “di cattivo gusto”?
  • Non cambiare discorso. Rispondi alla mia domanda!
  • E tu rispondi alla mia.
  • Sei irrecuperabile.
  • Ok, sai però che ti dico? Che per me il libro è una cosa intima, che si legge da soli, in silenzio. Un libro è una cosa difficilissima da condividere con un'altra persona, e quando succede (e tu lo sai) è sempre un evento speciale, una rara occasione di contatto con un'altra persona, un valicamento di confini sensoriali ed egoistici. Condividere un libro è sempre, in qualche modo, un rapporto INTIMO. E adesso, tutto questo sputtanamento social, tutta questa socialità leggera e superficiale, questa esibizione/ostentazione/raffigurazione del selfie col libro, almeno per me, è un colpo al basso ventre. Mi dà il voltastomaco. Non posso farci niente. Mi sembra un'eresia, una bestemmia. E tutta questa iconografia del libro e della lettura mi sembra essenzialmente blasfema, un qualcosa che dissacra e volgarizza quel poco di sacro che è rimasto in questo mondo, e mi ritrovo così quasi luterano, forse addirittura calvinista. E dittatoriale, per giunta, totalitario e feroce che manco Hitler, Stalin e Pol Pot messi insieme. Io, per quelli che abusano dell'iconografia del libro, ordinerei repressioni nel sangue, bombardamenti nei centri abitati, cannoneggiamenti di folla, fucilazioni di massa, decimazioni, rappresaglie, raid, pogrom, gulag.
  • ….
  • Perchè questa faccia?
  • ...
  • Stai pensando: esagerato, fanatico, incorreggibile?
  • ...
NOTE1) Per storia, definizione e fenomenologia del selfie leggi questi due articoli: Selfie, la storia dell'autoscatto (Pianeta Donna). Il primo selfie della storia (e i nostri) (Luca Fiorini, Blog Vanity Fair).

2) Si chiama "La primavera dei libri". Al via daL 21 marzo 2014, primo giorno di Primavera. Dal comunicato ufficiale: "Una campagna sociale per far emergere come le leggere libri rappresenti un momento di rinascita interiore, proprio come la Primavera. In occasione dell’inizio della bella stagione, parte su Facebook, Twitter ed Instagram “La Primavera dei Libri”, l’iniziativa inedita rivolta agli utenti dei celebri social network, chiamati a vestire i panni di SpringBook hunter, ovvero cacciatori di immagini che vedano i libri protagonisti nei diversi contesti e situazioni capaci di esprimere i valori ed il senso della Primavera per poi pubblicarle sulle pagine Facebook, Twitter ed Instagram di Libreriamo. Il tutto per un fine sociale molto importante, far emergere la sempre maggior importanza del libro come simbolo di rinascita interiore, proprio come la Primavera. L’iniziativa vivra’ sulle pagine Facebook di Libreriamo, su Twitter e su Instagram. Oltre a pubblicare le foto, occorrera’ inserire sui diversi canali social l’hashtag #PrimaveradiLibri e la mention @Libreriamo. Alla fine verra’ realizzato un unico “Book fotografico” che raccogliera’ tutte le immagini che saranno inviate. Visita il sito web di Libreriamo. Visita la pagina Facebook di Libreriamo. Libreriamo è un'associazione culturale con sede a Milano. Nasce da un'idea di Saro Trovato, fondatore dell'agenzia di comunicazione e marketing Found! e docente in Master Digital Communication Specialist. L'obiettivo di Libreriamo è quello di "incoraggiare la lettura e rendere i libri più accessibili ad un pubblico di massa". Hai nulla in contrario? Loro dicono che "Il libro è uno strumento di crescita della cultura di una nazione, propulsore della democratizzazione del pensiero pubblico". Dicono: "Ciò che importa è che tutti abbiano le stesse opportunità in termini di conoscenza. Questo permetterà un acculturamento di massa, motore essenziale per lo sviluppo del senso civico, del rispetto delle regole, della tutela del prossimo e del diverso, del senso etico del vivere civile, dell’ascolto del pensiero altrui, del pubblico confronto". Ci prodigheremo nella promozione della lettura e della massima diffusione del libro, utilizzando qualsiasi tecnologia e strumento di comunicazione. Il nostro fine è contribuire ad un processo di reali pari opportunità, che per anni sono state mirate esclusivamente alla liberazione dalle classiche province sessiste e razziali, e che oggi deve guardare sempre più al principio di conoscenza".StupeFatti Blog comincia oggi la sua collaborazione con MyMarketing,net, il primo portale web italiano dedicato al mondo del marketing e della comunicazione. Questa la presentazione della rubrica di StupeFatti Blog: "Un fatto strabiliante, orripilante o stupefacente del mondo della comunicazione e del marketing sarà commentato, drammatizzato, interpretato, da un autore del blog letterario StupeFatti. Non sono escluse cantonate pazzesche, braccia a terra, voli pindarici e colpi di testa. Tutto purchè si cerchi di dare una lettura fresca e innovativa alla realtà, con occhi nuovi e punti di vista insoliti. Per alimentare dibattiti e riflessioni anche lì dove sembra non esserci nulla da dibattere o da riflettere". MyMarketing.Net nasce nel 2001 come il primo eMagazine dedicato al marketing. MyMarketing.Net fa parte di TVN Media Group, editore delle testate: ADV Strategie di Comunicazione,Pubblicità ItaliaToday Pubblicità ItaliaTelevisionet e toBE- Inside Luxury e L'Annual. TVN Media Group è associata ad A.N.E.S., Confindustria e IAB Italia.


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