Lincoln, Nebraska.
Cara mamma,
sono il tuo bambino e ti scrivo perchè ancora non so parlar bene. Non è facile tenere la penna tra le dita, scappa dappertutto. Ho macchiato il foglio d'inchiostro, scusa. Sai, mamma, ieri sera è successa una cosa brutta e io ho pianto tanto. Avevo fame, mamma, era da tante ore che non mangiavo e avevo tanto sonno. Volevo solo bere un po' di latte e poi addormentarmi, cullato dal calore delle tue braccia. Il biberon era sul tavolo, davanti al divano, e così mi sono incamminato. Sono inciampato su Winnie, ma poi mi sono rialzato. Non ho pianto, mamma, hai visto che bravo ometto sto diventando? Ero quasi arrivato alla meta, vedevo il bianco del latte a portata di mano, ma poi è sparito. Il biberon non c'era più. Non ho ceduto al panico, mamma, mi sono girato e ho guardato verso il tuo fidanzato. No, lui non è il mio papà, però sta spesso a casa nostra. Ce l'aveva lui il mio latte. Ho pensato che volesse coccolarmi un po', sai quelle cose padre-figlio? Aveva passato del nastro verde attorno al mio biberon, non capivo cosa stesse facendo. Poi lo vidi appendere il nastro al muro. Forse era un gioco nuovo, come quelli che fanno gli orsetti in tv. Io, però, ero stanco mamma e avevo tanta fame. "Vieni, prendi il latte." Mi ripeteva, ma io non ci arrivavo mamma, il biberon era troppo in alto per me. Dove sei mamma? Perchè non dai un calcio all'uomo cattivo e lo prendi tu il mio latte? Mamma! Mamma dove sei? Eri dietro di me, mamma, e ridevi. Ridevi mentre io piangevo. Ridevi di me. Poi lui mi coperto le manine con il nastro verde, ridacchiando. E tu, mamma mia cara, ridevi con lui. Di me. Mi sono sentito solo, mamma, abbandonato dalla persona più importante della mia piccola vita. Quando lui mi ha attacato al muro, e i miei singhiozzi coloravano tutto di rosso, tu ridevi.
Perchè non mi hai difeso mamma? Perchè hai lasciato che l'uomo cattivo mi trattasse come un pupazzo vecchio? Faceva male il nastro sulla mia pelle, la colla tirava, non riuscivo a muovermi, mamma. Ho cercato di tendere le braccia verso di te, ma non ci riuscivo. E tu ridevi, mamma. Ridevi di me come di un clown al circo. E io piangevo mamma.
Mamma, volevo solo dirti che io non sono il tuo giocattolo. Non ti ho chiesto io di venire al mondo. L'hai deciso tu, e ora, per piacere, cerca di volermi bene e di trattarmi come un essere umano. Sono piccolo, lo so, ma sono pur sempre una persona. Se io, da grande, ti attaccassi al muro con il nastro verde - come avete fatto voi con me - tu saresti felice? No.
Oggi mamma, forse ti voglio un po' meno bene. Solo un po', perchè tu sei la mia mamma e io di bene te ne vorrò sempre.
Ciao. Il tuo bambino.
Jayla Hamm ha 18 anni e il suo fidanzato Corde Honea 19. Una sera, entrambi alticci, si sono divertiti a torturare il figlioletto di lei, 22 mesi. Lo hanno attaccato al muro con del nastro adesivo e sono rimasti a guardarlo, mentre piangeva disperato. La madre ha poi mostrato le foto dell'assurdo gioco agli amici. Subito denunciata, è stata condannata a 10 giorni di carcere e 2 anni di libertà vigilata. La pena del ragazzo, invece, va dai 36 ai 60 mesi di carcere con l'accusa di abuso su minore.
Barbara Greggio
Magazine Bambini
Lincoln, Nebraska.
Cara mamma,
sono il tuo bambino e ti scrivo perchè ancora non so parlar bene. Non è facile tenere la penna tra le dita, scappa dappertutto. Ho macchiato il foglio d'inchiostro, scusa. Sai, mamma, ieri sera è successa una cosa brutta e io ho pianto tanto. Avevo fame, mamma, era da tante ore che non mangiavo e avevo tanto sonno. Volevo solo bere un po' di latte e poi addormentarmi, cullato dal calore delle tue braccia. Il biberon era sul tavolo, davanti al divano, e così mi sono incamminato. Sono inciampato su Winnie, ma poi mi sono rialzato. Non ho pianto, mamma, hai visto che bravo ometto sto diventando? Ero quasi arrivato alla meta, vedevo il bianco del latte a portata di mano, ma poi è sparito. Il biberon non c'era più. Non ho ceduto al panico, mamma, mi sono girato e ho guardato verso il tuo fidanzato. No, lui non è il mio papà, però sta spesso a casa nostra. Ce l'aveva lui il mio latte. Ho pensato che volesse coccolarmi un po', sai quelle cose padre-figlio? Aveva passato del nastro verde attorno al mio biberon, non capivo cosa stesse facendo. Poi lo vidi appendere il nastro al muro. Forse era un gioco nuovo, come quelli che fanno gli orsetti in tv. Io, però, ero stanco mamma e avevo tanta fame. "Vieni, prendi il latte." Mi ripeteva, ma io non ci arrivavo mamma, il biberon era troppo in alto per me. Dove sei mamma? Perchè non dai un calcio all'uomo cattivo e lo prendi tu il mio latte? Mamma! Mamma dove sei? Eri dietro di me, mamma, e ridevi. Ridevi mentre io piangevo. Ridevi di me. Poi lui mi coperto le manine con il nastro verde, ridacchiando. E tu, mamma mia cara, ridevi con lui. Di me. Mi sono sentito solo, mamma, abbandonato dalla persona più importante della mia piccola vita. Quando lui mi ha attacato al muro, e i miei singhiozzi coloravano tutto di rosso, tu ridevi.
Perchè non mi hai difeso mamma? Perchè hai lasciato che l'uomo cattivo mi trattasse come un pupazzo vecchio? Faceva male il nastro sulla mia pelle, la colla tirava, non riuscivo a muovermi, mamma. Ho cercato di tendere le braccia verso di te, ma non ci riuscivo. E tu ridevi, mamma. Ridevi di me come di un clown al circo. E io piangevo mamma.
Mamma, volevo solo dirti che io non sono il tuo giocattolo. Non ti ho chiesto io di venire al mondo. L'hai deciso tu, e ora, per piacere, cerca di volermi bene e di trattarmi come un essere umano. Sono piccolo, lo so, ma sono pur sempre una persona. Se io, da grande, ti attaccassi al muro con il nastro verde - come avete fatto voi con me - tu saresti felice? No.
Oggi mamma, forse ti voglio un po' meno bene. Solo un po', perchè tu sei la mia mamma e io di bene te ne vorrò sempre.
Ciao. Il tuo bambino.
Jayla Hamm ha 18 anni e il suo fidanzato Corde Honea 19. Una sera, entrambi alticci, si sono divertiti a torturare il figlioletto di lei, 22 mesi. Lo hanno attaccato al muro con del nastro adesivo e sono rimasti a guardarlo, mentre piangeva disperato. La madre ha poi mostrato le foto dell'assurdo gioco agli amici. Subito denunciata, è stata condannata a 10 giorni di carcere e 2 anni di libertà vigilata. La pena del ragazzo, invece, va dai 36 ai 60 mesi di carcere con l'accusa di abuso su minore.
Barbara Greggio
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