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Cara Ministra

Creato il 25 ottobre 2012 da Melly @MElly

Difficilmente esprimo pareri personali su ciò che non riguarda l’effimero e meraviglioso mondo della moda, in quanto i miei guai (perchè di guai parlo, dato che problemi sono ben altri) non amo sbandierarli troppo in giro. Ma date le circostanze, mi vedo costretta a sfogarmi un po’, sicura del fatto che in molti mi darete ragione. 

CARA MINISTRA,

quando ero alle medie, ero svogliata e mia mamma mi “minacciava” che o studiavo o andavo a lavorare in fabbrica. E alloro ho scelto di studiare. Ho fatto il liceo e poi ho fatto l’università perchè ci dicevano che ci avrebbe assicurato un futuro e, fossi matta, ho fatto pure l’Erasmus. Ho lavorato sempre, da subito ogni volta che mi si presentava l’occasione. Arrivata la laurea, arrivati i dolori.

Ci avete definiti bamboccioni, sfigati, choosy… Non parlo solo a nome mio, ma nome di tutti i miei amici e di tutti coloro che nonostante gli studi e le lingue consciute, sono costretti a stare a casa a creare e mandare CV ad aziende che non risponderanno mai, a partecipare a bandi pubblici per i quali non passeranno le selezioni perchè, ovvio, i posti sono stati già assegnati ad altri, grazie al segreto di pulcinella (e non parlo per sentito dire, mi ci sono scontrata due volte con questa merda). Non abbiamo possibilità di scelta, gli unici che ce l’hanno sono le persone come Sua figlia, provenienti da famiglie che chissenefrega se non lavori, ci pensa mammina tua. Ho studiato tanto, lavoro da quando avevo 20 anni, ho studiato in Francia e vissuto in Spagna, parlo anche inglese, sono un genio del management culturale e del found raising, so organizzare eventi dal vivo, concerti, spettacoli conoscendo le norme di sicurezza e le norme di progettazione di eventi. Ma so anche fare la commessa, la cassiera, la promoter, la segretaria..

Intanto il tempo passa e tra tre settimane copirò 27 anni. Sa che 27 anni sono troppi per lavorare come addetta vendite a Universo Sport? Sa che la Regione Toscana ha approvato un progetto di attivazione stage a 500 euro al mese dedicato ai giovani dai 18 ai 35 anni, ma che a 27 sei troppo vecchio e non ti scelgono? Sa che le aziende preferiscono formare neo diplomati e non i laureati? Sa che per fare la commessa mi hanno risposto “ma lei è troppo qualificata, noi cerchiamo altro”?

E scommetto che sa anche quanto noi ci dobbiamo umiliare a fare lavori del cazzo e spesso neanche veniamo pagati.

E allora che ci faccio qui? Ma chi me lo fa fare di restare… Sto smuovendo il mondo per lasciare l’Italia e tutta l’Europa, voglio, anzi pretendo, di vivere in un Paese a misura d’uomo, dove il lavoro non viene sminuito ma rispettato, un mondo dove se rubi sei un ladro e non un genio da emulare. Prentendo, e non sono choosy ma semplicemente oggettiva, che il valore del mio lavoro venga riconosciuto come si deve con contratti reali e tangibili, con un salario equo e con il diritto di malattia e anche di ferie pagate. Pretendo di vivere in uno Stato dove la cultura, l’atre e lo spettacolo non siano viste come attività ludiche e di gozzovoglio per cazzeggiatori, ma che vengano vissute come lavoro e per tanto, rispettate e incentivate.

Ho mille motivi per non partire e nessun buon motivo per restare.

Sharamelo!


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