Cara Telecom,
io e te siamo sempre stati bene assieme, più o meno. Diciamo che volenti o nolenti siamo stati costretti a fare coppia, sebbene il nostro legame non sia poi stato così idilliaco… tutt’altro, a dire il vero.
Perché vedi cara Telecom, io non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. Ho sempre avuto paura che tu potessi prenderla male, che quanto sto per scriverti potesse urtare i tuoi sentimenti. Ho represso ciò che penso, spesso distorcendo a me stesso la realtà, per sopportarti.
Tesoro… mi hai rotto. Veramente, mi dispiace ammetterlo, ma hai superato ogni limite. Ed è inutile che tu ora ti metta a piangere, non mi fai proprio alcuna tenerezza; mettiti il cuore in pace. Con te vicino ogni cosa che dovrebbe essere razionale diventa irrimediabilmente complicata ed irrazionale.
Mi piaci formosa, eppure ti metti a dieta. Ti riempi di trucco per nascondere le rughe di troppo che oramai porti sul volto, ancora non hai capito che ti servirebbe un lifting completo per tornare ad essere quella di un tempo. Sei ritardata su tutta la linea, nel senso letterale della frase. Nelle giornate “no” del mese, come se non bastasse, inizi pure a perdermi pacchetti per strada come se non ci fosse un domani. Quello che devi capire, cara Telecom, è che quelli che fai magicamente sparire sono i miei soldi: mi aspetterei come minimo un po’ di rispetto.
Alcune volte proprio non riesco a comprenderti, ma ormai ho rinunciato di chiedere consulenza alle tue amiche. Per poterci parlare devo aspettare mezzora al telefono in attesa di non si sa cosa, e non è tutto. Racconto loro dei nostri problemi e mi trattano come se fossi un pezzente, cercando in ogni modo di far ricadere la colpa su di me. E’ inutile che mi facciano fare degli inutili test psicologici, li ho già fatti. Quello che non capiscono, e che anche tu evidentemente non capisci, è che il problema di questa relazione non sono io.
Ti ho tradito, lo ammetto. E continuo a tradirti. A furia di frequentare queste altre, che tra parentesi non sono migliori di te, ho scoperto a mie spese della tua dubbia moralità e delle tue losche attività di maîtresse. Pure la percentuale ti pagano!
La spagnola conosciuta quest’estate in spiaggia, Telefonica, mi ispira fiducia. Confido che riusciate ad instaurare un buon rapporto e che la sua influenza possa contribuire in un futuro non troppo remoto a renderti migliore. Si spera.
Vorrei poterti dire che è finita, amore. Vorrei poterti dire che non ti chiamerò mai più così. Eppure ho le mani legate e sono costretto a prendere questa lettera, appallottolarla ed inghiottire l’amaro boccone. A te non esistono alternative, hai il monopolio in questa nazione. Situazione tristissima e totalmente inconcludente, facendo un bilancio, per entrambe le parti.