26 carte. 26 ingredienti speciali. Ed alcune blogger riunite intorno ad un tavolo a giocare (e “spippolare”) con l’obiettivo di creare un piatto unico utilizzando i migliori cibi che il nostro paese possa offrire.
I formaggi di bufala, non solo mozzarelle, anche ricotta, crescenza e blu erborinato, poi il prosciutto di Parma, il culatello di Zibello, il capocollo di Martina Franca. Ed ancora, le acciughe di Cetara, i pomodori datterini, la stracciatella pugliese, la mortadella di Prato, i frigitelli, i carciofi violetti di Castellammare, il miele di api nere e la lista potrebbe continuare ancora per molto…
Tutti prodotti di eccellenza del nostro paese, selezionati tra i migliori produttori italiani da Obicà, il progetto di ristorazione italiana nato nel 2004 dall’idea di Silvio Ursini che ha portato in Italia e nel mondo un concetto di ristorazione semplice, senza troppe lavorazioni, dove i veri protagonisti sono i prodotti artigianali tipici della tradizione italiana, caratterizzati da un’altissima qualità, tra cui molti presidi SlowFood.
Veniamo alla mia scelta. 6 le mie carte: acciughe di Cetara, carciofi violetti, stracciatella pugliese, miele di api nere, frutti del cappero e crostini di pane.
Una combinazione dalla quale ho creato i “Carciofi di mare“, ovvero un antipasto sfizioso che gioca sul contrasto tra la sapidità delle acciughe e del cappero, e la dolcezza del miele e della stracciatela pugliese.
Partiamo dai carciofi: se in stagione, vanno benissimo quelli freschi, altrimenti quelli al naturale sono una validissima alternativa, purché di ottima qualità. Nel caso utilizziate quelli freschi, dovete pulirli bene, lasciando solo il cuore più tenero.
Apriteli a metà e utilizzateli come delle barchette sopra cui andrete a mettere gli altri ingredienti: un fior di cappero privato del gambo ed una salsa che si prepara mischiando insieme le acciughe al miele, fino a che non si ottiene una crema (occorre aggiungere dell’olio e, volendo, si può fare anche più velocemente con un tritatutto). Il tutto si accompagna con della stracciatella pugliese, che dona morbidezza e rotondità, e con un crostino di pane, che da croccantezza e consistenza.
Ottimi anche i piatti delle mie “compagne di gioco”, tra quelli che ho apprezzato di più, il crostone con blu di bufala e miele di Elisabetta Cakes&Co ed il gaspacio di pomodori, frigitelli e melone con briciole di pane e pomodori secchi di Lucrezia Peanut.
Una serata che ha veramente dimostrato che sono gli ingredienti i veri protagonisti della cucina e che anche senza preparazioni complicate, si ottengono piatti particolari ed unici.
I miei preferiti da Obicà
Obicà = eccola qua!
E’ così che si dice in dialetto napoletano per indicare qualcosa di sorprendente, come una mozzarella appena fatta, ancora gocciolante e pronta per essere mangiata. Nel menu dei ristoranti di Obicà, la mozzarella di bufala è la vera protagonista, in molte varietà diverse. Accompagnata però da tante altre specialità selezionate dal nord al sud dell’Italia, tra cui molti presidi SlowFood.
Il concetto che sta alla base della ristorazione di Obicà ruota intorno ai prodotti, di produzione artigianale, rispettosi del territorio di origine e di alta qualità. Tutto è preparato per quanto possibile fresco ed a vista, cercando di lasciare gli ingredienti puri e semplici, pur esaltandone le caratteristiche in abbinamenti studiati e mai banali.
Poi c’è la pizza: lievitata con pazienza, almeno 48 ore (non con il lievito madre ma con una percentuale bassissima di lievito di birra), preparata con la farina di Molino Quaglia, stesa con la semola per mantenere un’aspetto rustico e cotta su pietra refrattaria.
Difficile scegliere il mio piatto preferito dal nuovo menù estivo, ricco di spunti e golosità…il mio menù ideale potrebbe essere questo:
1. Crema fredda di pomodoro biologico “La Motticella” con stracciatella pugliese, basilico e crostini di pane: deliziosa semplicità. Pochi ingredienti, poca lavorazione, un gusto incredibile.
2. Pizza: passare da qui e non assaggiare almeno una pizza condivisa con gli altri commensali è quasi un sacrilegio. E’ il vero must del locale. Tra quella al pomodoro bio e quella con acciughe di Cetara e filetti di tonno è durissima scegliere…
3. Torta caprese: divina, super, pura golosa sofficità. Si contende il podio dei dolci con le pesche caramellate con granella di biscotti e gelato. La mia dipendenza da cioccolato mi fa scegliere la prima ma c’è sempre l’opzione di poter ordinare un “bicchierino”, anziché la porzione completa, per assaggiare anche le seconde!
I ristoranti Obicà sono a Milano, Firenze, Roma, presto anche a Palermo e poi anche a New York, Los Angeles, Londra, in Giappone ed a Dubai.