«L'approvazione del provvedimento è stata preceduta da un'interlocuzione con il sottosegretario Giacomelli, che aveva preannunciato alla fine del mese di luglio l'intenzione del governo di procedere nel mese di settembre a un riordino complessivo della disciplina in materia di frequenze, contributi e canoni. L'Autorità, preso atto con interesse di questa prospettiva, ha rinviato al 30 settembre ogni decisione in merito. Non essendo intervenuta in tale lasso di tempo alcuna modifica al quadro normativo primario, è risultato per l'Autorità ineludibile procedere all'approvazione del provvedimento in questione che costituisce un atto dovuto per l'Autorità».
Così il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, chiamato in audizione in Commissione di Vigilanza Rai per chiarimenti sulla delibera che ha modificato i criteri di ripartizione dei contributi per l'uso delle frequenze. A creare quelle perplessità, che nel corso dell'audizione sono state ribadite, la riduzione dell'importo a carico di Rai e Mediaset e la possibile riduzione del gettito per lo Stato. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, ha già fatto sapere che è allo studio una norma per l'annullamento degli effetti della delibera Agcom. «L'Autorità ha fatto la sua parte lasciando al governo la discrezionalità - ha detto ancora Cardani, rispondendo alle domande dei commissari -. Noi come Autorità siamo convinti (e Giacomelli per quel poco che conosco lo farà, lo ha detto) che il governo prenderà la delibera e ci aggiungerà del suo, come è giusto che sia. Il governo ha intenzione di recepire la delibera con una sua interpretazione, che è la direzione in cui noi ci siamo mossi dando un'indicazione di carattere generale».
Erano presenti anche gli altri membri del Consiglio Agcom. Antonio Martusciello e Francesco Posteraro hanno contestato l'affermazione secondo cui diminuirà il gettito per lo Stato. «Non si tratta di un provvedimento autoapplicativo - ha spiegato Posteraro -. Noi, come Autorità, non abbiamo strumenti per determinare il gettito. In ogni modo, applicando i criteri dell'Agcom senza modifiche, il gettito a regime sarebbe superiore a quello del 2011, generalmente indicato come parametro di riferimento».