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Caricare uno smartphone in meno di un minuto? E’ possibile, grazie alla nanotecnologia

Creato il 07 aprile 2014 da Lightman
Inviato da Roberto Cinotti
Notizia | 07/04/2014 ( ore 17:08 ) : La maggior parte degli utenti possessori di uno smartphone si lamenta della scarsa autonomia di quello in suo possesso e della fastidiosa necessità di ricaricarlo ogni sera o addirittura due volte al giorno. Per motivi legati al design e allo spessore degli attuali smartphone (specie quelli top di gamma) i produttori non utilizzano batterie estremamente potenti e anno dopo anno non riescono a risolvere tale problematica. E se riducessimo i tempi di ricarica di quasi il 100%? Grazie alla nanotecnologia infatti, tra pochi anni (fine 2016) sarà possibile acquistare tranquillamente un caricatore in grado di rigenerare il nostro cellulare dal 27% al 100% in meno di sessanta secondi! Non ci credete? Guardate il filmato in calce alla notizia.

Il video pubblicato poche ore fa mostra un Galaxy SIII di Samsung caricato dal 27 al 100 per cento in meno di un minuto. A proporre questa tecnologia è stata la StoreDot, una compagnia israeliana, al recente evento Think Next targato Microsoft. Per ottenere questi risultati sorprendenti StoreDot utilizza i “Nanodot”, particolari nano-cristalli bio-organici dotati di “super-energia”. La velocità di ricarica fuori dal normale è solo uno dei vantaggi nell’utilizzo di questi elementi. Le loro proprietà ne fanno dei semi-conduttori biologici ad alto potenziale perfetti per i display flessibili, immagazzinamento dati o sensori fotografici. Tornando all’alimentatore della StoreDot, quello che vediamo nel filmato non è altro che un prototipo e la società israeliana sta lavorando duramente per ridurne le dimensioni. Attualmente non è possibile lanciare una produzione di massa dello speciale caricatore, vanno perfezionati ancora alcuni particolari. Tuttavia alla fine del 2016 non ci preoccuperemo più di rimanere a secco di energia. Basterà meno di un minuto per ripristinare la piena potenza del nostro amato smartphone.
Fonte: PA

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