Magazine Calcio

Carla, la donna simbolo della protesta brasiliana

Creato il 21 giugno 2013 da Mbrignolo

trwhSTORIE (Brasile). La protesta ha trovato un’eco particolare tramite i social network, vero megafono internazionale che ha acceso ben più dei riflettori che il Brasile si attendeva per la Confederations Cup. E’ stato così per la primavera araba, lo abbiamo visto per la Turchia, lo è per il Brasile. Ma contro chi e che cosa sta lottando la gente del Brasile, scesa in piazza anche la notte scorsa a centinaia di migliaia? Sotto accusa è la politica economica del governo, chiamato a un impegno finanziario enorme per Mondiali del 2014 e Olimpiadi del 2016 che molti brasiliani avrebbero voluto dirottato verso esigenze più impellenti.

Proprio sulla Rete circola un video girato da Carla Dauden, una giovane regista brasiliana, in cui si critica con molta determinazione l’impegno del Brasile di ospitare due macroscopiche manifestazioni quali Mondiali e Olimpiadi. Se i politici sottolineano i benefici economici che ne deriveranno, la gente è quantomai dubbiosa su questa tesi, vedendo i maggiori flussi di denaro finire a organizzazioni come la FIFA che quanto a ricchezza sono già messe piuttosto bene, per usare un eufemismo.

Ciò che ha fatto divampare la protesta è stato l’aumento consistente dei costi del trasporto pubblico, visto come l’ultimo passaggio di un percorso di tassazione mai così alto e mai, secondo la gente, così inutile in quanto Olimpiadi e Mondiali sono “roba per ricchi”, eventi organizzati più per la celebrità dei politicanti che per dare benessere anche ai più poveri. Il tutto, in un clima di violenza dilagante, di corruzione tangibile, con la costruzione di opere infrastrutturali che non sta guardando in faccia nessuno.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog