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Carnevale in Sicilia: le origini e le usanze

Creato il 15 febbraio 2015 da Giornalesiracusa

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Mentre alcuni di noi vanno alla ricerca del costume più originale con cui girare per le vie della propria città quest’anno, non possiamo non interrogarci e documentarci sull’origine e la storia di una delle feste più antiche e fantasiose della tradizione cristiana, che ci rallegrerà nei prossimi giorni.

Il Carnevale rappresenta sicuramente  la festa del  divertimento, dello sfarzo e dell’allegria e viene celebrato nella settimana che precede l’inizio della Quaresima. La caratteristica principale di questo evento è l’uso del mascheramento. In tutto il mondo ogni anno ci si riversa nelle strade delle varie città per  festeggiare mascherandosi e ballando fino all’alba. E così il Carnevale in Sicilia non si dimostra da meno, creando eventi famosi e caratteristici.

Il carnevale di Acireale è sicuramente il più famoso della nostra isola ed è ritenuto il terzo più bel carnevale d’Italia. I carri allegorici del carnevale acese sfilano il giovedì, la domenica ed il martedì, sono gli unici al mondo ad utilizzare impianti di luci e movimenti meccanici e acquatici, creando spettacoli e scenografie spettacolari. Accanto ad essi il martedì sfilano i carri infiorati, che hanno la caratteristica di rappresentare personaggi creati interamente con fiori veri.                                                                                                                                                                    Il carnevale di Acireale ha origine alla fine del ‘500, quando era usanza fare battaglie con arance e limoni, le quali vennero poi bandite dalla Corte Criminale. E’ una festa nata tra il popolo, che trovava la propria libertà nel prendere di mira i potenti del tempo creando maschere scherzose a loro ispirate. Le maschere più antiche e tradizionali sono quelle dell’Abbatazzu e del Baruni, tutt’oggi ricordate ogni anno. Dal 2006 il carnevale acese, che si svolge in Piazza Duomo, è gemellato con quello di Viareggio e vede anche la partecipazione di alcune maschere provenienti dal carnevale di Venezia.

Altro carnevale siculo conosciuto e rinomato in tutta Italia è il carnevale di Sciacca, in provincia di Agrigento, risalente addirittura all’epoca romana, quando, durante i festeggiamenti dei saturnali, il viceré Ossuna stabilì che il popolo dovesse vestirsi in maschera. Inizialmente si trattava di una festa popolare in cui venivano consumati vino e prodotti tipici e recitate scenette in dialetto. Successivamente la popolazione volle rappresentare la società e i personaggi del tempo con la realizzazione dei carri allegorici. La festa ha inizio il giovedì grasso con la consegna simbolica delle chiavi della città al Re del Carnevale Peppe Nappa. I carri vengono posti in strada il venerdì sera per essere sottoposti alle ultime modifiche mentre la folla assiste incuriosita agli assemblaggi finali. Le sfilate si svolgono nei giorni di sabato, domenica, lunedì e martedì, giorno conclusivo in cui si il carro di Peppe Nappa viene bruciato in piazza.

Il carnevale di Palazzolo Acreide ha anch’esso origini assai antiche. Durante la festa della Madonna Odigitria, un corteo di donne mascherate e dette ‘ntuppatedde’, irrompevano in strada danzando. Nel dopoguerra si inizia a realizzare carri e maschere che si rifanno ai personaggi politici del tempo o alla società civile. Fino agli anni ’60 in piazza venivano allestiti dei botteghini in cui si ballava e si giocava al ‘sottonovanta‘. Oggi, sebbene questa tradizione sia andata perduta, non mancano le occasioni per divertirsi con balli, sagre di prodotti tipici, come i cavatieddi e la salsiccia e le sfilate dei gruppi e dei carri allegorici la domenica e il martedì prima delle Ceneri. Inoltre per tutta la giornata di domenica i carri verrano esposti nelle piazze principali del paese. Il carnevale di Palazzolo è anche un’occasione per i forestieri di visitare le strade e i monumenti ricchi di storia di questa città barocca dalle radici greche, insignita del titolo di Patrimonio dell’umanità da parte dell’ Unesco.

Anche il comune di Avola è noto per il Carnevale, che si protrae dal giovedì grasso alla notte del martedì con il rogo del pupazzo raffigurante Re Carnevale. In queste giornate sfilano carri allegorici e carri infiorati ed è inoltre possibile assistere alla recita di poesie dialettali, tradizione risalente ai primi anni del ‘900 in cui i poeti giravano per il paese su carretti decorati con ramoscelli di oleandro recitando i versi dialettali. Dal dopoguerra nelle piazze si costruivano dei casotti nei quali, pescando dai numeri della tombola, era possibile vincere di tutto: da dolci tipici ad animali vivi.

Siracusa inaugura il Carnevale con una sfilata in maschera per le vie della borgata il giovedì grasso e una festa in piazza Santa Lucia. La festa si svolge fino al martedì attraverso numerose iniziative rivolte all’integrazione sociale, alla solidarietà e al divertimento.

Canicattini invece propone un carnevale tutto dedicato ai bambini, che dal giovedì al martedì sfilano mascherati e vanno in scena con gruppi di animazione.

 

Roberta Di Maria


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