Carnevale è arrivato e sta persino entrando nel vivo. Tanti sono i costumi e le maschere che fanno tendenza nel 2013 ma la tradizione italiana è ricca di pezzi forti che comunque continuano ad essere amati da grandi e piccini. Almeno una volta nella vita tutti abbiamo indossato un costume tipico del Carnevale italiano. Non è Carnevale senza Arlecchino e Pulcinella insomma.
Arlecchino, con i suoi cento colori, è affascinante ed ambito. Da dove deriva? Arlecchino nasce quando il Carnevale non era solo una festa ma sopratutto ricordava il passaggio delle stagioni, sembra addirittura rappresentasse le anime degli inferi.
La patria di Arlecchino, almeno in origine è la Lombardia, viveva a Bergamo, ed era un uomo povero tanto è che per fare il suo costume aveva raccolto tutte le pezze regalate dagli amici, mentre la maschera nera è tipica di tutte le maschere italiane Arlecchino è caratterizzato dall’essere pigro e furbo ed avere in mano una spatola.
Dopo Arlecchino ecco Balanzone, un allegrone, vestito di nero si ma con un bel colletto bianco, è confusionario, parla a raffica e non conosce la grammatica.
Immancabile poi Brighella, servo buffo e intrigante, semplice, ma allegro, basta poco, ma ci vuole gusto, mantello, giacca e pantaloni bianchi, con striscia verde.
Gianduja, discreto, caparbio e silenzioso come tutti i piemontesi, veste di marrone con il classico tricorno e il codino è la rappresentazione tipica dello stiloso torinese.
E poi? Capitan Fracassa, conosciuto anche come Capitan Spaventa.
Fracassa, il Capitano è ligure, chiassoso, si aggira per le sfilate vestito di rosso a strisce gialle, fa molto rumore grazie alla sua lunga spada. Mentre Meneghino, è ovviamente di Milano, senza maschera, pronto ad aiutare gli altri e svelto con le parole è ovviamente un servo gentile, ma…. stare attenti e d’obbligo.
Pantalone vestito con camicione e calzamaglia rossa, indossa una maschera nera con annessa cuffia e rappresenta un vecchio mercante tirchio, brontolone e testardo, è proprio veneziano!
E le donne? Bhè quelle sono più riservate anche se sono sempre un pò impertinenti, Colombina, servetta graziosa, furba è veneta, per l’esattezza di Venezia lo si sente dal suo tipico parlare.
Al sud poi c’è Coviello, calabrese, latin lover come tanti maschi del sud, molto ruffiano si accompagna con il mandolino.
Dalla Sicilia invece Peppe Nappa, agile, uomo di casa in cucina e capace di trarsi fuori da ogni impaccio.
E Napoli? Bhè questa la conosciamo tutti! Pulcinella, pantalone e camicione bianco, maschera nera, gobba, è impertinente, loquace, chiaccherone e ama bere e mangiare e dormire. Alla larga da Pulcinella non si sa mai che possa succedere qualcosa!
Immancabile poi il classico laziale Rugantino, rappresenta il popolano violento, rissoso, ma generoso ed il toscano Stenterello, giacca blu, calze spaiate: saggio, arguto, ama aiutare i poveri e sfuggire ai creditori.
La tradizione italiana è ricca di fantasia ed ogni maschera ha una storia da raccontarci. Ne conosci qualcuna ? scrivi a [email protected]