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Caro amico ti scrivo da Cernobbio

Creato il 10 settembre 2012 da Albertocapece

Caro amico ti scrivo da CernobbioL’incontro di Cernobbio è una bazza per l’universo mediatico italiano: in quanto cinghia di trasmissione innanzitutto dei propri padroni ha la comodità di trovarseli sempre presenti sul posto. E poi i discorsi dell’incontro che una volta era all’Emporio Ambrosetti e oggi al Workshop Ambrosetti (è lo stesso luogo, ma molti relatori non sono abbastanza intelligenti da ritrovarlo se non glielo dici in inglese)  liberano dalla necessità di arrampicarsi sugli specchi per dire che che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno. Ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno, anche i muti potranno parlare mentre i sordi già lo fanno.

Banchieri, economisti, politici e industriali o banchieri diventati politici, industriali aggrappati alla politica, economisti politici, politici economisti, insomma i pescicani di sempre sotto diverse spoglie, fanno lo struscio di fine estate per farci vedere come la sanno lunga e per mostrarci i denti. E’ dal 75 che va avanti: nei primi tempi si sono affaccendati a dire che ci voleva il tunnel, poi hanno detto che  il tunnel non poteva essere finito se non ci si sacrificava e adesso da cinque anni questa parte ogni volta ci dicono che si vede la luce in fondo al tunnel. In realtà non è un vertice, un meeting, un pensatoio è una specie di Medjougorje del liberismo. Solo che loro vedono sempre il prodigio e gli altri, quelli che remano in basso, non vedono mai il sole ingrandirsi, i cieli aprirsi e hanno solo la sensazione si essere esclusi dai segreti di fatima.

Proprio in questi giorni l’Istat certifica un nuovo colossale arretramento del Pil del 2,6%, la Cgil certifica che i precari ossia la grande maggioranza tutti i nuovi assunti e una buona fetta dei lavoratori italiani, non percepirà una pensione più alta di quella sociale: cioè regaleranno i contributi a chi prende laute pensioni, la Slovenia, allievo modello dell’Europa liberista si appresta a chiedere aiuto perché è in bancarotta, tutto rallenta e s’impoverisce grazie al tocco magico di questa congrega, ma loro vedono luci e vedono madonne. Per forza perché sono proprio loro che drenano, il lavoro, i diritti, le vite degli altri.

A giudicare dal fatto che non ci hanno mai preso una volta, si direbbe  che un club di cartomanti sarebbe più affidabile e forse anche più onesto. Perché dopo averci terrorizzato col malocchio e venduto amuleti per garantirci amore, lavoro e fortuna, dopo averci spennato per bene confidando nella credulità popolare , ora ci vogliono far credere che siamo noi a non voler cogliere le opportunità, che colpa della nostra scarsa fede se  si esce poco la sera compreso quando è festa e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra. Ma sapete non è così è che all’Emporio delle illusioni e degli inganni ci sono i troppo furbi e i cretini di ogni età.


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