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Caro bebè… quanto mi costi!

Da Tiz

Caro bebè… quanto mi costi!

Lo si sente dire molto spesso “Eh, avere figli costa!”. Dipende, rispondo io. Certo, una persona in più che mangia, che ha bisogno di vestiti, di scarpe… Però, almeno il primo anno di vita i costi sono assolutamente contenuti.

Ma per alcuni pare proprio di no. Un’amica mi ha segnalato un articolo su Repubblica che riportava un’indagine di Federconsumatori: mantenere un bambino nel suo primo anno di vita costa dai 6.119  euro ai 13.486 euro. Caspita… come abbiamo fatto noi a permetterci ben tre figli?

Sono andata a controllare la tabella di Federconsumatori e ho visto cifre e cose che mi hanno lasciata allibita… Così ho preparato la mia tabella.


Caro bebè… quanto mi costi!

Inizio con la cosa più banale: latte e pappe. Un bambino nel primo anno di vita dovrebbe essere allattato al seno, quindi il minimo dovrebbe essere zero euro dal momento che, secondo le ultime indicazioni, l’autosvezzamento (far mangiare al bambino ciò che mangiano gli altri componenti della famiglia) riddurrebbe il rischio di allergie e favorirebbe un migliore approccio con il cibo. Ma anche decidendo per uno svezzamento classico (mai, comunque, prima dei 6 mesi, secondo le indicazioni dell’OMS) il brodino vegetale preparato in casa costa davvero poco (ed è velocissimo da preparare), mentre carne, pesce e formaggi possono essere gli stessi che mangia il resto della famiglia, cotti al vapore e tritati. Quindi anche pappe e omogeneizzati dovrebbero essere banditi. Io nella mia tabella ne ho lasciato qualcuno… per comodità ogni tanto un vasetto può servire.

Caro bebè… quanto mi costi!
A questo punto il biberon non serve più, nemmeno lo sterilizzatore (in ogni caso  cinque minuti in acqua bollente sterilizzano quanto uno sterilizzatore) e niente scaldabiberon (e anche qui, in ogni caso pochi minuti a bagnomaria scaldano quanto uno scaldabiberon).

I ciucci li ho lasciati, sarebbe meglio non usarli, ma io li ho trovati utili in alcune occasioni, anche se poi sono andati persi quando erano praticamente ancora nuovi. In ogni caso per 4 ciucci in caucciù naturale non si spendono più di 25 euro.

Sdraietta, girello, box sono del tutto inutili, anzi, il girello viene sconsigliato da tutti i pediatri per i danni di postura che può causare.

Il lettino da Ikea si trova a 60 euro (compreso un buon materasso) o a 180 euro si può acquistare un Foppapedretti… La culla non serve: nei primi mesi di vita il bambino sta meglio nel lettone con la mamma che in questo modo riuscirà a dormire molto di più! Ma anche escludendo questa possibilità il bambino può essere avvolto in un sacco-nanna o in una coperta e messo già nel lettino risparmiando i soldi della culla.

Il seggiolone io l’ho acquistato on-line, un modello in legno “in crescita” che diventerà sedia man mano che il bimbo cresce e l’ho pagato, spese di spedizione dalla Germania incluse, 69 euro.

Il fasciatoio si può non acquistare… credetemi, fa parte degli oggetti ingombranti utili per brevissimi periodi. Il bambino può essere cambiato sul letto oppure con un fasciatoio da appoggiare su un ripiano (lettino, lavatrice, vasca…) e che non costa molto. Per fare il bagnetto sarà altrettanto comoda una normalissima bacinella.

Vestiti… a me li hanno sempre passati e/o regalati. Poi c’è il mondo dell’usato, sempre più diffuso e il fai-da-te anche per chi è alle prime armi con la macchina da cucire. Oppure l’Oviesse… con i cui prezzi ho calcolato l’importo massimo.

Visite mediche e farmaci… be’, quando nasce mio figlio spero che tutto vada bene… pensare a priori che un bambino possa costare 2.500 euro in visite mediche e farmaci è come calcolare nel costo di un’auto anche il costo del carrozziere per l’eventuale strisciata del vandalo di turno… Io ho calcolato il costo della fisiologica per i risciacqui nasali, perché il raffreddore è l’unica cosa certa che un bambino si prenderà nel suo primo anno di vita e la soluzione fisiologica è un rimedio che funziona senza creare effetti collaterali. Per il pediatra c’è il SSN a costo zero; se un pediatra non piace si può chiedere di passare con un altro.

Bagnetto, salviette, creme… un buon prodotto ecologico e naturale non costa molto e, viste le dimensioni dell’utilizzatore, durerà a lungo. Le salviette umidificate possono andare bene per il cambio fuori casa, per questo le ho segnate (2 confezioni di ecologiche), ma in casa è sempre meglio usare l’acqua. Come crema ho preso in considerazione il burro di karitè, prodotto universale… un vasetto può durare un anno se lo si usa (come sarebbe corretto) solo al bisogno.

Caro bebè… quanto mi costi!

Pannolini: da 0 euro del fai-da-te con vecchie lenzuola (come ho fatto io) ai 300 euro per un buon set di pannolini lavabili. Oltre al portafoglio ne trarranno beneficio l’ambiente e la pelle del bambino.

Trasporto. Il seggiolino auto è una delle spese dalle quali non si può e non si deve sfuggire… 200 euro è il costo del prodotto segnalato come miglior acquisto da Altroconsumo. Al passeggino si potrebbe anche rinunciare acquistando una buona fascia… ma è una scelta coraggiosa che nemmeno io ho fatto. Con poco più di 300 euro (sempre dalla Germania) ho acquistato un trio il cui passeggino rivenderò come nuovo… Al posto del marsupio io ho considerato 30 euro di tessuto per chi vuole cucirsi una fascia o un mei tai oppure 90 euro per chi vuole uno di questi prodotti già pronti.

Caro bebè… quanto mi costi!
Restano i giocattoli… un bambino di meno di 12 mesi non ha bisogno di chissà cosa per giocare. Più di qualche libretto morbido e qualche cubo in legno non serve. A lui basterà esplorare la casa, afferrare gli oggetti di uso quotidiano, dedicarsi alle sue scarpine o a battere con un cucchiaio di legno su di una pentola.

Ed ecco, quindi, la mia tabella

Caro bebè… quanto mi costi!

Federconsumatori avrà fatto questa analisi per dire che le famiglie hanno bisogno di essere sostenute e questo è lodevole. E’ anche vero che troppo spesso per mancanza di informazioni o di sostegno molte donne non allattano, che alcuni bambini hanno più problemi di salute di altri…Però con un titolo così, soprattutto per come poi è stato svolto l’articolo pubblicato su Repubblica, molti futuri genitori potrebbero spaventarsi…

Quello che ho voluto fare non è stato minimizzare i costi che una famiglia deve sostenere, ma provare a riportarli alla realtà e far presente che spesso quello che viene dato per scontato è del tutto superfluo. I futuri genitori sono bersagli facili di questa società consumista… si fa presto a sentirsi in colpa perché non si dà il meglio al proprio figlio. Ma per un bambino appena nato “il meglio” sono l’attenzione e l’amore di mamma e papà… e questi sono a costo zero!

Vi segnalo un altro articolo su questo tema: “Il neonato consumista”


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