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Polemiche vecchie o nuove, storia che ritorna, film già visti…
La solita sinistra litigiosa non si smentisce, e dopo aver mandato a monte il Governo Prodi prima, ed il progetto di cambiamento di Veltroni poi, continua la sua politica – se politica è – masochista e suicida.
In questo finesettimana si sono susseguiti incontri, convegni, manifestazioni, salotti televisivi di tutto il popolo della sinistra, anzi di tutte le componenti politiche della sinistra, rigorosamente in ordine sparso.Dal ritorno di Bertinotti a stringere mani a destra e a manca, dai convegni di reduci riconducibili a Rizzo o a Di Liberto, fino alle più consistenti ed incisive – se non altro per dato numerico – conventions di Renzi con i suoi “rottamatori” da una parte, e Bersani col suo establishment di partito, con i suoi “dinosauri” dall’altra, sempre, lo ripeto, rigorosamente contrapposti.
In un momento in cui la destra, il centro-destra tutto, e l’entourage del Premier in particolare, sono in grossa difficoltà, sia per le solite beghe giudiziarie che per aspetti più propriamente politici quali i rapporti con l’Europa e la poca credibilità di cui ormai il nostro Paese gode, la Sinistra italiana continua l’opera di frammentazione, si muove in ordine sparso ma come se non bastasse continuando a litigare a distanza. Contenti loro...
Purtroppo tutto ciò avviene alle spalle dei cittadini, anche di quelli che gli pagano la tessera di partito affinché il partito porti nelle sedi istituzionale i problemi dei cittadini ma soprattutto le soluzioni, ma questi, troppo impegnati a decidere chi deve comandare una coalizione, o a chi dovrà andare il maggior numero di poltrone, dei cittadini non si ricordano più granché, a maggior ragione da quando quel famoso “porcellum” è in corso di validità, non hanno bisogno di consenso per rimanere in poltrona, lo decidono i capi-partito!
Mi ha colpito in particolare la risposta di Bersani a Renzi che ritengo quella di un non-leader, che ha ben chiaro che stà per essere travolto da un alluvione politico e di consensi. Per inciso il Segretario PD ha risposto a distanza a Renzi dicendogli quel il problema giovani-vecchi in realtà è un falso problema, e che i giovani non devono scalciare per arrivare ai loro obiettivi.Non sono un grandissimo estimatore del rottamatore fiorentino, ma riconosco diversi pregi sia dell’uomo che del politico, certo dotato di coraggio oltre che di entusiasmo e anche di qualche ricetta per innovare la politica antica del nostro Paese.
Certamente avere in Parlamento decine di inquisiti oltre che di anziani non può essere speculare alla soluzione dei nostri problemi, speculare ad immaginare un futuro migliore per i giovani. Certo i giovani non danno la garanzia che i problemi li risolveranno ma devono avere la loro occasione, quindi ebbene che tutti coloro che in Parlamento ci hanno passato già diverse primavere lo capiscano a cominciare da Bersani. E’ un leader a metà e lo sa anche lui, anche la sua candidatura quale capo della coalizione è messa in dubbio al suo stesso interno, è un garante di quell’establishment di partito – che se non sbaglio annovera oltre 10 correnti interne – garante di una serie di “dinosauri” che i cittadini non sopportano più soprattutto perché hanno avuto almeno due occasioni di governare nell’ultimo ventennio ma hanno palesemente fallito, non riuscendo a fare nemmeno la legge sul conflitto di interessi, cosa che avrebbe arginato fortemente lo strapotere del ricco imprenditore della televisione che si è impossessato della politica!Ed a questo errore epocale non hanno ad oggi saputo dare una giustificazione, ma noi cittadini ne paghiamo il conto…
Bersani abbia più rispetto dei giovani, non di Renzi, ma dei giovani che rappresenta, e stia più attento a dire ai giovani che non devono scalciare per aprirsi una breccia tra i vecchi dinosauri che non vogliono mollare le poltrone, perché in questo Paese spesso nemmeno scalciare è sufficiente a far capire agli anziani della casta, tra i quali rientra anche lo stesso Bersani, che devono lasciare il posto!Hanno avuto la loro occasione, hanno fallito, è il momento di passare la mano…
nanni
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