Probabilmente il film più noto e di maggior successo di Moretti. Anch'io come tanti conobbi il regista con questo film, il primo dei suoi che ho visto, tanti anni fa.
Meno "ostico" degli altri film, meno politico (ma non apolitico, impossibile dato il personaggio) e quindi più adatto a raggiungere anche il grande pubblico, divertente in senso assoluto, sempre con una forte impronta autobiografica seppur dipinta con fantasia, che ha protagonista lo stesso Moretti che interpreta sé stesso stavolta senza l'alias di Apicella. Credo il solo film che compare anche, con buona frequenza, nei palinsesti televisivi dei canali generalisti.
E' diviso in tre episodi, nell'ordine di riproduzione sono: Medici, Isole e In Vespa. Io però, per ragioni puramente di scelta espositiva, li racconterò in ordine inverso.
ep. 3: MEDICI
"I medici sanno parlar bene ma non sanno ascoltare", questa la sentenza definitiva. L'ultimo e terzo episodio, dei 3, è quello più realista e rigorosamente autobiografico, la piccola odissea che Moretti visse in un periodo della sua vita nel quale per mesi soffrì di prurito a gambe e braccia, sudorazioni e dimagrimento. Nelle 8 direzioni in cerca del dermatologo e/o allergologo in grado di capire l'origine del problema, infinità di cure, medicine, shampoo, di tutto un po', prima di capire che si trattava di un tumore, per altro curabilissimo.
Bello ed interessante anche biograficamente, ma cinematograficamente parlando è l'episodio meno ricco (forse volutamente) di trovate, sia nel copione che nelle riprese.
ep. 2: ISOLE
Moretti è in cerca di un luogo tranquillo per portare avanti suoi lavori per un film in preparazione. Si reca a Lipari dall'amico Gerardo, ma l'isola è peggio d'un baccanale, allora con l'amico inizia a girare per le Eolie solo che ogni isola, per una ragione o per l'altra (Salina è dominata dai figli unici, Panarea regno di animatrici "stilose", Stromboli col vulcano trasmette nervosismo, Alicudi la più selvaggia non ha corrente elettrica), si rivelerà inadeguata e il lavoro non prosegue, in compenso inizia ad insorgere anche un certo stress che trova pace solo nelle traghettate da un'isola all'altra.
Episodio più comico dei tre, con piccole ma mai feroci satire sociali, i falsi miti dei luoghi isolati, le invidie tra isole che scadono fin nel vilipendio. Tormentone è Gerardo, col suo snobbissimo rifiuto della televisione, che poi invece si rivelerà assiduo spettatore di telenovelas. C'è una splendida scena con Moretti che cammina sull'isola e sullo sfondo il traghetto che pare muoversi alla sua velocità e sul terreno invece che sul mare.
ep. 1: IN VESPA
In giro per Roma a bordo di una Vespa nell'urbano desertico agostano. Belle e divertenti alcune considerazioni sul suo carattere, come l'ambizione di saper ballare (c'è un cameo di Jennifer Beals, famosa protagonista di Flashdance, film cult primi anni '80 che più volte cita). Caustica la sua presa in giro ad un critico cinematografico (interpretato da Carlo Mazzacurati) dai testi prodotti molto bizzarri. Interessante e ironica visione dell'architettura della città, con le sue considerazioni di volta in volta, dal quartiere Garbatella, all'imborghesimento pantofolaio "da pizza d'asporto e videocassetta" delle villette di "periferia bene" che sembrano nascondigli, fino al vituperato quartiere Spinaceto che lui invece in qualche modo rivaluta.
Qua però, ecco perché l'ho lasciato per ultimo, in questo episodio c'è il meraviglioso "pellegrinaggio" ad Ostia, nel luogo dove ha trovato la morte Pier Paolo Pasolini il 2 Novembre 1975. E' un pezzo capolavoro, lo amo da morire e basta da solo a far inserire questo film tra i miei Cult:
Inquadrature di ritagli di giornale che parlano dell'omicidio (Moretti ha la mania di conservare ritagli). Stacco. Inizio del viaggio in vespa con riprese del litorale con famiglie in spiaggia, e già i colori e la fotografia ricordano quegli anni, quei luoghi paiono fermati nel tempo. Un avvicinamento al luogo ed al clima dei tempi.
Secondo stacco e poi un lungo piano sequenza fino all'arrivo, macchina da dietro a riprendere lui e la moto in viaggio. Ad attenderli un monumento di una miseria sconfortante, se rapportato poi alla grandezza del personaggio assassinato è da urlo di dolore e vergogna. Tutto questo con in accompagnamento il bellissimo pezzo della prima parte di Koln Concert di Keith Jarrett. Ecco, quei pochi minuti di scena sono quanto di più bello Moretti ha fatto nella sua carriera, ed anche tra il meglio di quanto è stato fatto dal Cinema Italiano di sempre. L'avvicinarsi al luogo mi procura un magone sempre ogni volta che rivedo questo pezzo, commovente, un grande omaggio a Pasolini.
il "monumento" a Pasolini, le condizioni in cui era nel 1993, frame del film.
come compare adesso, dopo il restauro terminato nel 2005, riordino di un'area dedicata, illuminazione. molto più decente, ci son voluti 30anni, meglio tardi che mai
La prima parte del concerto di Jarrett citato, uno di quei brani musicali talmente belli e riusciti da mettere d'accordo tutti.