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Caro diario (della falena)

Creato il 25 novembre 2012 da Cannibal Kid
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Caro diario (della falena)

"It's raining blood, hallelujah, it's raining blood, amen!"

The Moth Diaries (Canada, Irlanda 2011) Regia: Mary Harron Tratto dal romanzo omonimo di: Rachel Klein Cast: Sarah Bolger, Lily Cole, Sarah Gadon, Scott Speedman, Melissa Farman, Laurence Hamelin, Valerie Tian, Judy Parfitt Genere: pseudo vampiresco Se ti piace guarda anche: The Ward - Il reparto, Jennifer’s Body, My Soul to Take, Giovani streghe, Licantropia Evolution, L’altra metà dell’amore
The Moth Diaries è una caxxata? Probabilmente sì, avete ragione. Però io non riesco a volergli male. Nella sua incompiutezza, nel suo non essere così palesemente un film riuscito, ma proprio no, per niente, mi ha ricordato Jennifer’s Body. Altro film massacrato dalla critica e ignorato dal pubblico, nonostante la presenza della foxy Megan Fox, che però secondo me ha il suo perché. Perché? Non lo so. È difficile da spiegare. Rispetto al corpo di Megan Jennifer, i livelli di ironia qui sono molto più bassi, diciamo assenti, non si raggiunge nemmeno gli stessi livelli di trash kitsch, eppure anche questo è un horrorino che ha il suo fascino malato e inspiegabile a livello razionale. Sarà per quella sorta di lesbismo che lo avvolge.

Caro diario (della falena)

"Caro diario, oggi mi faccio Stefan o Damon Salvatore?
Ah no scusa, ho sbagliato, quello era The Vampire Diaries..."

The Moth Diaries è ambientato all’interno di un collegio per sole ragazze che mi ha ricordato quello de L’altra metà dell’amore (film con le gnocch… ehm attrici telefilmiche Piper Perabo, Mischa Barton, Jessica Paré ed Emily VanCamp!) e il cast è interamente femminile, fatta eccezione per il prof intepretato da Scott Speedman, quello che assomiglia a Totti, nonché quello della nuova serie tv (già cancellata) Last Resort e pure della saga (purtroppo non ancora cancellata) di Underworld. E a proposito… anche qui si parla di vampiri. La pellicola è stata accostata a robe come Twilight o Underworld, appunto. In realtà avrà tanti difetti, ma non quello di somigliare a queste celebri (oddio, quella di Underworld neanche tanto) saghe vampiresche. Qui non è infatti presente una ridicola e pretestuosa componente action e, a differenza di Twilight, non c’è nemmeno una forte e smielata componente sentimentale. Certo, è pur sempre un film tratto da un romanzo emo scritto da Rachel Klein probabilmente sulla scia delle twilightate, però la regista Mary Harron è riuscita in qualche modo a farlo suo. La regista di American Psycho, Ho sparato a Andy Warhol e La scandalosa vita di Bettie Page questa volta si dedica a una storia ambientata nel presente, ma come al solito non riesce a convincere al 100%. Eppure tutti i suoi imperfetti lavori possiedono comunque un certo fascino, che mi impedisce di volerle male, anche se ho sempre l’impressione che non lo sfrutti fino in fondo, il suo potenziale.

Caro diario (della falena)

"Ogni volta che ripenso ad A Dangerous Method, finisco stranamente in coma..."

Nota di merito per le belle fighett… per le brave attrici protagoniste, una serie di volti emergenti da tenere d’occhio. La protagonista è Sarah Bolger, già intravista come bimbetta in In America e Spiderwick ora cresciuta molto bene e pure diventata la principessa Aurora nella serie Once Upon a Time. Quindi c’è Lily Cole, quella di Parnassus. Quella con il volto da bambola inquietante. Quella che sarebbe perfetta per un film di Tim Burton. E poi c’è la bionda Sarah Gadon, la nuova musa cronenberghiana vista in A Dangerous Method e Cosmopolis, dove era la moglie di Robert Pattinson, sempre a proposito di pseudo vampiri. Altra nota di merito per la musica utilizzata, grazie a una scena di karaoke dedicata ai Garbage, e grazie alla splendida canzone usata nella scena di chiusura, “Numb” di Marina and the Diamonds, che in qualche modo regala un senso a un film che un senso sembra non avere.

The Moth Diaries non è un bel film. Non è nemmeno un horror, se non in senso mooolto lato. E non è nemmeno un film fantasy… insomma, è un oggetto alquanto difficile da definire. È più che altro un thrillerino mystery di quelli alla Giovani streghe, molto anni ’90. E 90 su 100 vi farà pena. Se però volete vedere una classica “cannibalata” senza capo né coda, The Moth Diaries né è un esempio perfetto. Lettore cannibale avvisato, mezzo salvato. (voto 6+/10)

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