Caro Fazio,
ti scrivo perché qui da noi – in Romagna – butta male.
Credo che un tuo interessamento possa – non dico salvare la baracca – ma quantomeno metterci una pezza. Fabio – ci possiamo dare del TU vero?! – stiamo in braghe di tela. Alcune delle aziende del territorio, un tempo tra le più solide e produttive del paese, tagliano il personale e decurtano gli stipendi un giorno si e l’altro pure. Licenziano o peggio ancora dispongono trasferimenti occupazionali a centinaia di km da casa. O ci stai, o sei fuori. Le imprese chiudono e le piccole attività artigianali muoiono all’ombra dei grandi centri commerciali. Le università sfornano giovani laureati che il mercato non è in grado di assorbire e le famiglie – quelle vere con mutuo sulle spalle, figli a carico e bollette da saldare – non ce la fanno più.
E tu mi dirai, cosa c’entro io con le vostre disgrazie? Ho letto dei tuoi compensi annui e del contratto a sei zeri sottoscritto con mamma Rai, caro Fabio – 2 milioni di euro per la trasmissione sulla terza rete e 600 mila euro il cachet dello scorso anno per la conduzione delle cinque giornate sanremesi. Festival che anche quest’anno ti vede protagonista a fianco della tua inossidabile compagna di marachelle e Cerbero tra i più fedeli.
Non ce l’ho con il tuo salotto televisivo caro Fabio, tantomeno con la giunonica svedese dall’alito al mentolo che ti traghetta ligia e silente nell’intermezzo serale del fine settimana, tuttavia ti faccio notare come lo spirito caritatevole e al tempo stesso francescano che millanti dallo scranno di “Che tempo che fa” cozzi poi con il tuo ingaggio da calciatore.
Per questo motivo mi sento di suggerirti un sano compromesso. Diamoci una mano a vicenda. Credo sia opportuno che tu reinvesta sul territorio romagnolo una quota di quel canone Rai che concorre a definire la tua faraonica busta paga. In fin dei conti, caro Fabio, quel che ti metti in tasca per la conduzione del tuo “pubblico” siparietto è frutto di un bollettino postale. Ognuno di noi, quindi, è un tuo affezionato contribuente.
A questo punto credo sia logico e doveroso che tu scenda in campo per favorire il rilancio occupazionale e produttivo della mia Romagna, “restituendo” in parte ciò che ti abbiamo versato. Diversamente, qualche maligno attacca brighe poterebbe pensare che la crisi c’è, ma non per tutti e che la tua sia solo paraculaggine….
di Beatrice Lamio