Resoconto della prima giornata da capo: M. pulizia ad uccello ha pensato bene di pulire il pavimento con il mocio che usavo per pulire il piscio di Giuliano, io quel mocio l’avevo nascosto, avevo tentato di distruggerlo e le avevo detto chiaramente: “quel mocio lascialo dov’è”. Ma niente, lei ha approfittato della mia assenza per darsi alla pazza gioia, quando sono tornata c’era una puzza di piscio di cane che mi sembrava di essere nella casa di un punkabbestia. Mi sono arrabbiata e ho cercato di dare fuoco a quel moccio maledetto.
Ieri però (a parte l’inconveniente piscio) è stata una bella giornata, in orfanotrofio è andata bene e ho conosciuto due ragazze italiane tramite il blog. Silvia a dire la verità l’avevo già vista due volte, ha anche un cane gigante che io e PCLPLDCDNT amiamo, un cane gigante che come ha detto lei dorme sempre e quando l’ho riferito a mia mamma lei giustamente mi ha chiesto: “e perché non avete comprato anche voi un bulldog???”… ma che ne so! Noi amiamo i cani che distruggono casa e fanno paura agli indiani quindi abbiamo optato per il bull terrier.
Ieri parlando con questa nuova amica ci siamo trovate d’accordo sul fatto che ci manca guidare, ci manca quell’indipendenza e quella gioia del guidare.
A me manca urlare alla gente, ascoltare Lady Gaga alla radio, mettere i Lunapop a tutto volume e strepitare come un’oca. Beh anche qui urlo alla gente quando sono in macchina, ma i miei urli qui in India sono di autentico terrore! Non smetterò mai di dirlo… come puoi tu indiano guidare in quella maniera? Perché? C’è un senso? No che non c’è. Perché ogni volta che ti metti alla guida devi provare a morire? Perché????
Sabato sera io e mio marito parlavamo di questo fatto e abbiamo capito che gli indiani amano il caos. Per loro l’anarchia non è un’utopia, non è un’ideale da sbandierare al centro sociale, non è un’ideale da portare avanti vestiti male fumandosi le canne, gli indiani l’anarchia ce l’hanno nel sangue. L’assenza di regole è indispensabile per campare. Mio marito dice anche che sono in troppi, non si può far rispettare le regole a così tante persone, forse cambieranno ma chi lo sa, forse quando i selgari farà e banane, durante a settimana dei tre zioba oppure quando a mio nonno cresceranno tre palle e potremmo chiamarlo flipper.
Poi io mi dico, la prima cosa che mi disse il mio istruttore di guida fu: “in macchina puoi essere un pericolo per te e per gli altri per questo ci sono regole da rispettare”. Bona. Qua invece, una mia amica mi ha detto che, anche gli istruttori di guida ti fanno guidare all’indiana… ma che oooo! Qua tutti attraversano contromano, nessuno si ferma MAI, si insinuano come se ci fossero solo loro, robe da matti.
Poi qui è perfettamente normale salire in moto in duecento, rigorosamente senza casco perché le cose se le fai, le fai bene! Vedi queste famiglie composte da: mamma, papà, due bebè in moto, magari con un bambino addormentato in braccio e l’altro che se la sghignazza, ride e si sbraccia. La mamma si siede di lato (come le donne dell’800 a cavallo) quindi se per sbaglio la tamponi lei vola come Trilli di Peter Pan, queste famiglie in moto sono degli autentici kamikaze. Sono votati alla morte. Dico io, ma se sei in moto, hai la famiglia, siete in 4 con due bambini piccoli ma vai piano! Invece no, loro si insinuano, tagliano la strada, si materializzano davanti a te, accelerano e frenano e io come una cretina mi preoccupo per loro! In quei momenti inizio ad urlare come Medusa di Bianca e Bernie “togliti di mezzo pirata della stradaaaaaaa”. In poche parole ogni viaggio è un incubo.
Però, miei cari amici, devo essere sincera, io e mio marito questa agonia ce la siamo meritata, sapete perché? Perché da giovani eravamo degli sporchi anarchici! Sapete quei cretini che si vestono male e credono nella libertà assoluta e nell’assenza di regole. Eravamo in mezzo a quei giovani scapestrati con quei maglioni di lana grossa e quei schifosissimi pantaloni a righe. Eravamo noi che urlavamo frasi di Nietzsche tipo “Dio è morto”. Che ci puoi fare, se nasci in un paesino in qualche modo ci provi a fare l’alternativo! Gesù ci ha visto ed ha deciso di punirci così, mandandoci in un paese senza regole, senza Don Fabio e senza acqua potabile dal rubinetto. Eh vabbè noi accettiamo e aspettiamo il perdono divino. Mio caro Gesù non lo farò più, ma se posso permettermi, se posso chiederti un favore, di a M. pulizia ad uccello di smetterla di pulire il pavimento con il mocio sporco di piscio, io gliel’ho chiesto in tre lingue e non mi ha ascoltato magari se intervieni tu qualcosa cambierà.
Tua affezionatissima ex ribelle Michela.
P.s per chi fosse appena guarito dalla malattia “anarchica” vi ricordo che PCLPLDCDNT significa “persona che lavora per la ditta colpevole del nostro trasferimento”
P.p.s ho appena letto un’articolo bellissimo di questa italiana al concerto di Lady Gaga… invidiamola insieme!