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Caro Grillo, se il M5S darà la fiducia al PD, gli italiani capiranno che alla fine siete tutti uguali!

Creato il 06 marzo 2013 da Iljester

bersani02gBersani vuole fare un Governo con i fichi secchi. Niente da fare: la voce della ragione non la sente. Sente quella dell’ambizione… del desiderio, di arrivare a Palazzo Chigi, di sedere sullo scranno del Governo e da lì, fare finta di governare. Con quale fiducia non lo so: certamente non quella del centrodestra, che da un ipotetico governo di sinistra può solo aspettarsi disastri per l’Italia (e gli otto punti ne sono un chiaro indice: tutela della sovranità nazionale, della famiglia, dell’identità italiana? Zero assoluto).

Bersani vuole governare con i voti di Grillo. La sua speranza è strappare al comico genovese e al suo movimento “rivoluzionario” e “anticasta” un sì alla fiducia e poi, magari, navigare a vista, con un governo cosiddetto di minoranza. Questa è l’unica opzione che si è concesso, perché è l’unica che gli permetterebbe di essere incaricato da Napolitano di formare un Governo, per attuare il più obbrobrioso dei programmi mai concepiti.

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La palla dunque finirà inevitabilmente nelle mani di Grillo, che se sarà coerente con quello che ha predicato (e urlato) fino a oggi, non potrà che rimandare al mittente, e cioè a Bersani, la sua richiesta di fiducia. Diversamente dimostrerà solo che i vari vaffanday, il disprezzo urlato nei confronti della casta, del vecchiume politico (di cui la sinistra è incrostata), le promesse di cambiamento ecc. non erano altro che degli spot elettorali buoni come altri per acchiappare i voti italici. A quel punto, gli italiani dovranno solo trarne le debite conseguenze.

Fondamentalmente però ho fiducia in Grillo e nel suo movimento. Non credo che tradirà la coerenza che si è imposto. Neanche davanti allo specchietto per le allodole di Bersani, che vuole governare a tutti i costi, pur non avendo i numeri al Senato e pur avendo vinto di stretta misura sul centrodestra. La logica conseguenza di un simile stallo, sarebbe il ritorno alle urne, magari con la modifica preliminare della legge elettorale.


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