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Caro il mio prete pedofilo, ho una brutta notizia da darti...

Da Daniele Vannini
Caro il mio prete pedofilo, ho una brutta notizia da darti...
Pedofilia, via libera ai processi in Usa.


Nuovo dicastero per l'evangelizzazione
La Corte suprema non si esprime sul ricorso del Vaticano. Il Papa: «Combattere la secolarizzazione della società»
NEW YORK - Via libera ai processi civili contro i preti accusati di pedofilia negli Usa. La Corte suprema ha deciso di non esprimersi sul ricorso del Vaticano nel caso di un cittadino dell'Oregon che ha denunciato di avere subito abusi da un sacerdote e ha tolto l'ultimo ostacolo all'avvio del processo civile. Esaminando il fascicolo "Anonimo contro Santa Sede", i giudici hanno riconosciuto che il Vaticano può essere considerato civilmente responsabile delle azioni dei preti pedofili. (***)

Insomma, se le cose andranno come dovrebbero andare, sarà il giorno delle rivoluzioni.
La chiesa costretta ad uscire da quello status di immunità che l’ha sempre contraddistinta e favorita.
La chiesa costretta a restare ferma, impossibilitata a nascondersi mentre le verrà puntato il dito contro dalle persone che ha ferito e ingannato. La chiesa costretta a calare le braghe davanti al popolo.
Direi che tutto ciò è semplicemente fantastico.
D’ora in avanti anche loro, i preti, gli uomini “mandati da dio”, i suoi "rappresentanti qui in terra" saranno inquisibili e sottomessi alle leggi della società come tutti gli esseri umani.
Perché, cosa succede ed è sempre successo quando un prete viene accusato di pedofilia?
Viene forse consegnato alla giustizia dalla Santa Sede? No, semplicemente viene trasferito.
Dove? In qualche altro paesino sperduto chissà in quale angolo remoto della terra, in cui gli sarà possibile continuare a perpetrare i suoi vizi ignobili.
Perché è questo che succede ed è sempre successo. Si sposta e si insabbia.
Nessuno poi ci pensa più, nessuno chiede e spesso nessuno ci crede.

Caro il mio prete pedofilo, ho una brutta notizia da darti...
Ma adesso qualcuno ci penserà, dovrà pensarci per forza perché possiamo solo immaginare quante persone segnate nella loro infanzia verrano finalmente alla luce per far sentire la loro voce, per sputare fuori il dolore che per anni sarà rimasto chiuso nel silenzio delle loro anime e in quello delle loro famiglie.
Sono tanti, veramente tanti; probabilmente ne conoscete qualcuno e neanche lo sapete.
E poi, il dolore della consapevolezza.
Sapere che nessuno avrebbe mai creduto alla tua storia, che era impossibile Don Pinco Pallino fosse un pedofilo, un essere ignobile violentatore di bambini, perché Don Pinco Pallino è un ministro di Dio mandato da Dio per rappresentare Dio, non un mostro, non il Diavolo.
Don Pinco Pallino può fare solo il bene. Il mostro, il pazzo, il Diavolo sei tu che dici simili assurdità, e come tale devi restare da solo e devi essere emarginato, rinchiuso nell’oblio, messo da parte dal resto del mondo.
Una cosa orribile e micidiale.
È il tempo dei risarcimenti e delle responsabilità.
Dei risarcimenti, perché saranno milioni e milioni quelli che la Chiesa dovrà tirare fuori per questa faccenda.
Delle responsabilità, perché dovrà interrogarsi sulla sua struttura così innegabilmente chiusa ed obsoleta tanto quanto sono obsoleti i suoi precetti, come quello che impedisce ai preti di potersi sposare, un divieto che sicuramente ha influito sui loro comportamenti illeciti anche se non li giustifica minimamente.
Altro che le scuse del Papa.
Quelle sono facili, alla portata di tutti e, soprattutto, gratuite come la menzogna, l’ipocrisia e l’insabbiamento.
La verità brucia, va pagata con i fatti, costringe a scendere dai piedistalli e a mettersi in mutande davanti al giudizio altrui e alle proprie responsabilità.
Mi auguro nè verrà fatto scontare ogni singolo centesimo.
Di sicuro non restituirà l'infanzia a coloro che per anni hanno sofferto in silenzio e solitudine, ma potrebbe dico, potrebbe essere l'inizio di una seria lotta a simili oscenità.
Incrociamo le dita, e speriamo.

(***) ( spezzone tratto da "corriere della sera.it" del 28 giugno 2010. E' possibile leggere l'articolo completo cliccando QUI )



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