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Benjamin Button, aiutaci tu !!!

Da Daniele Vannini
Benjamin Button, aiutaci tu !!!

"Il curioso caso di Benjamin Button" è un film del 2008 diretto da David Fincher, basato su un racconto di Francis Scott Fitzgerald.

Protagonista principale è l’attore Brad Pitt, il quale veste i panni di un individuo che, nato vecchio, rinvigorisce e ringiovanisce fino a morire infante.

Premesso non ho ancora avuto modo di vederlo questo film (lo farò quanto prima perché la mia fidanzata ha detto è veramente molto bello), e non posso quindi dire se sia triste, drammatico oppure divertente e comico...mi è venuta in mente una riflessione sull'argomento.

Mi sono quindi chiesto: come potrebbe veramente essere? sinceramente la vedo tutta, fuorchè triste.

I vantaggi si avrebbero già in primissima età, o per meglio dire da “vecchi neonati”.

Paradossalmente, se ci pensiamo bene, i bambini hanno molti più doveri rispetto ad una persona in età avanzata.

Il bambino DEVE.

DEVE mangiare, DEVE dormire, DEVE giocare, DEVE essere stimolato, DEVE fare il bagnetto, DEVE fare il ruttino e soprattutto DEVE fare cose che gli ALTRI pensano possano interessare a lui bambino.

Il vecchio no, non deve fare un tubo. Anzi, spesso e volentieri, il vechio meno fa meglio è così non rompe le scatole al prossimo (lo so, è una brutta cosa, ma è la verità in molti, troppi casi.)

La naturale conseguenza è che nessuno ci infarcirà il cervello con giochini, disegnini, colorini e minchiatine.

Impareremmo a conoscere il mondo da noi, operando le nostre scelte e sviluppando le nostre paure e le nostre sicurezze, non quelle degli altri.

Poi, man mano la senilità si dirada, arriveremmo in età puberale e adolescenziale. Poniamo di avere un aspetto tra i sessantacinque e i cinquantacinque anni, più o meno.

A un primo colpo d’occhio in questa fase potrebbero esservi più svantaggi che vantaggi, ma non è così.

Già il fatto di non essere dei brufolosi, di non puzzare come cammelli, di essere proporzionati tra busto, gambe e piedi, e di non avere la faccia che sembra una pizza capricciosa dal mio punto di vista paga già molto bene.

Inoltre, il nostro aspetto adulto ci permetterebbe di entrare in posti dove i nostri coetanei non potrebbero andare, e di fare cose che loro non potrebbero fare, scatenandone l’invidia e generando una serie di opportunità per noi.

Forse avete paura di non potervi arrampicare sugli alberi perché ancora troppo “vecchi”? Tranquilli, la parte migliore deve ancora arrivare.

Mentre “cresciamo ringiovanendo” arriviamo intorno ai cinquanta / quarantacinque anni.

Adesso, supponiamo di avere un aspetto tra i venti e i trentanni.

Ora, anche se a vedere le attuali generazioni non si direbbe, l’età che va dai venti ai trenta anni è quella in cui si è nel pieno delle proprie capacità fisiche e mentali.

In altri termini, è il periodo in cui la macchina va dritta per la sua strada senza problemi di carburazione, grippaggio, convergenza e balle varie, rende al massimo sia in salita che in discesa, sia in spunto che in allungo e da il meglio del meglio sia di giorno che di notte.

Il problema è che, spesso e volentieri, alla guida del mezzo c'è un povero pirla, non per forza per colpa sua, o più semplicemente e benevolmente una persona inesperta e immatura che non si rende conto delle vere prestazioni di questo veicolo, e non lo sfrutta come si deve cosa che un cinquatenne / sessantenne, grazie all’esperienza di vita accumulata, dovrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) saper fare alla grande.

Adesso ci troviamo nella situazione in cui i fattori sono perfettamente invertiti, ovvero abbiamo a cinquanta anni un fisico e una mente da venticinquenni.

Io dico: MA CHE FIGATA.

Primo vantaggio, le donne (io maschietto parlo per i maschetti).

Secondo me, non ci sarà una sola donna che non sarà interessata a noi, oppure ci sarà anche, ma in una percentuale talmente inferiore rispetto alla realtà dei fatti che neanche ce ne renderemmo conto, e ce ne fregherebbe zero.

Non sapremmo più come combinare l'agenda in mondo che Chiara non si incroci con Paola, o Cristina con Francesca.

Non vogliamo fare i donnaioli? allora saremo maggiormente in grado di costruire un rapporto sano, di reinventarlo sempre, di non cadere mai nella banalità e di sorprendere quotidianamente la nostra amata.

L’esperienza di un adulto maturo e vissuto con la prestanza fisica e mentale di un ragazzo, magari belloccio.

Non potrebbe esistere nulla di più esaltante ed efficace.

E la cosa chiaramente non si fermerebbe solo alle donne, ma ad ogni singolo aspetto della vita, tipo amicizie, lavoro, cultura e chi più ne ha più ne metta.

Potremmo pianificare le risorse per quel viaggio mai fatto, o per quel progetto mai realizzato.

Il famoso detto “se avessi venti anni di meno” non potrebbe essere più appropriato, e sorpassato.

Soprattutto, saremmo in grado di apprezzare veramente la vita, perché dalla vita stessa avremmo già imparato molto, ma sapremmo di non aver imparato tutto.

Sarebbe veramente l’età dell’oro.

Poi, una volta arrivati intorno ai settanta / ottanta anni, saremmo fisicamente dei bambini, ma con una gran testa.

Il primo vantaggio è che nessuno ci romperà mai i maroni con mangia qui, ridi qua, dormi giu, gioca su. Ci penseremmo gradatamente noi sia alle suddette attività, sia a mandare a quel paese chi verrà a disturbarci dandogli dell’idiota.

Saremo in grado di apprezzare realmente la mancanza di doveri e obblighi nei confronti delle altre persone, perché la vita ci avrà già insegnato quanto è dura e faticosa questa cosa.

E poi, come saluteremmo definitivamente questo mondo? Con qualche malattia? Con le rughe? Con l’ernia del disco? Con gli acciacchi? No, come disse una volta Woody Allen, con un bell’orgasmo.

Scusate se è poco.

Volete vedere un film bellissimo, ma veramente triste alla radice? Jack, del 1996, diretto da Francis Ford Coppola, interpretato da Robin Williams.

Concettualmente è l'esatto opposto del buon Benjamin.

Qui infatti il protagonista invecchia precocemente. Insomma, a dieci anni ha già le sembianze di un quarantenne, ma non perchè ringiovanisce e migliora, e tutto va di conseguenza.

Benjamin Button Vs Jack.

Provate a indovinare quale delle due pellicole è ispirata ad una malattia realmente esistente.

Eh si, la vita è proprio cinica.


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