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Caro Mentana, un po’ di coerenza.

Creato il 29 settembre 2011 da Cortese_m @cortese_m
“Bersaglio mobile” è il nuovo programma giornalistico dell’emittente televisiva La7, partito ieri 28 settembre al timone del quale c’era nientemeno che il Direttore del Tg. Enrico Mentana.
Personalmente stimo il Direttore che ritengo proponga un Tg molto equilibrato ed equidistante dai diversi orientamenti politici, e credo che i contenuti del suo telegiornale siano di spessore decisamente maggiore rispetto ad altri concorrenti, a tutti gli altri concorrenti su base nazionale, i motivi li conosciamo è inutile dilungarsi su questo aspetto.
Ieri, la prima puntata della nuova trasmissione proponeva uno scoop non da poco, peraltro anticipato già nei giorni precedenti dallo stesso Direttore durante il suo Tg: un’intervista-fiume in diretta al più grande latitante italiano del momento, quel Lavitola entrato ormai nella nostra vita quotidiana e nei nostri discorsi al bar, che dal suo rifugio dorato in Sudamerica si metteva a disposizione di alcuni giornalisti.
L’ex-giornalista Lavitola (già radiato dall’Ordine..) veniva intervistato dallo stesso Mentana e si sottoponeva alle domande di altri giornalisti di spessore, chiamati “mastini” per far capire al telespettatore che si trattava di una cosa seria, che questo signore è talmente in buona fede che era disponibile a rispondere alle domande di personaggi del calibro di Travaglio.
Ma anche i telespettatori stanno “crescendo”, e siccome nessuno può assicurare che il verosimile visto in tv sia vero, reale, in molti probabilmente non sono caduti nella facile conclusione che chi parla da certi pulpiti sia necessariamente in buona fede e stia raccontando la verità.
Questo a cominciare da me, infatti l’evento mi ha lasciato contrariato e critico, in particolare per il fatto che Mentana abbia offerto un palco, una platea tanto rilevante da permettere a questo signore di farsi la sua arringa difensiva in tv, un latitante, lo ricordo!
Un piccolo inciso per inquadrare il soggetto in questione: su Lavitola pende un mandato di cattura credo internazionale, dalle carte delle Procure che indagano emerge un rischio di recidiva molto alto, «desumibile dalla gravità dei fatti in contestazione ma anche dalle peculiari modalità esecutive del reato anche dall’altro capo del mondo », è questo che hanno scritto i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli e definiscono il soggetto “personalità assolutamente allarmante”.
Piccole frasi ma che ci fanno inquadrare il soggetto per come lo descrivono le Autorità che indagano da tempo, e con cognizione di causa esprimono le valutazioni sulla base di carte, documenti, intercettazioni (meno male che ci sono ancora..), ecc.
Il latitante-Lavitola se ritiene di essere innocente venga in Italia e si consegni alle Autorità, utilizzando tutti gli strumenti legali a disposizione di tutti i cittadini e pure quelli riservati a “fiancheggiatori della casta”, quale lui appare anche in fotografie e documenti ultimamente venuti alla luce.
Ha tutti gli strumenti legali (e i soldi!!!) per farsi giustizia, se non si serve di quelli ed al contrario utilizza la latitanza quale periodo di interregno per aspettare che qualcuno in Italia sistemi le cose nei suoi interessi evidentemente la coscienza così cristallina non ce l’ha!
Quello che mi stupisce e lascia l’amaro in bocca non è il comportamento di un personaggio come Lavitola che sta giocando le sue carte per evitare la galera, mi stupisce ed amareggia che un Direttore di telegiornale, gli lasci il palco per dire a tutto il mondo la sua verità, in una sede che non è quella preposta per difendersi, senza il contraddittorio di magistrati ma di giornalisti, e soprattutto da LATITANTE.
Bravo Mentana, questa volta mi hai proprio deluso!
nanni

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