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Caro Pd, non comprare una seconda volta l’inceneritore coi soldi delle bollette (80 milioni di euro). L’alternativa è Amali

Creato il 10 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Ottanta milioni di euro: è il costo politicamente folle dei lavori di ammodernamento dell’inceneritore e sarà a carico di chi paga la bolletta. Un secondo acquisto, di fatto, dell’inceneritore di Cremona, dopo che in consiglio regionale è passata la mozione condivisa da M5S e Pd che prevede lo spegnimento di cinque inceneritori lombardi, compreso l’impianto senza senso dell’Aem.
È senza senso e non ci sono scuse. L’inceneritore inquina pesantemente (persino Renzi punta sulla differenziata, come afferma l’ultima enews) e in Europa non ha più diritto di cittadinanza.
Il Pd non ha ancora deciso nulla in proposito, anche se guarda con simpatia al progetto Amali, che ieri sera Maria Grazia Bonfante avrebbe dovuto presentare alle ore 23 alla festa de l’Unità (uso il vecchio nome perché è bello ed evoca Gramsci). Attualmente, da quel che si viene a sapere, il Pd considera la questione dell’inceneritore soprattutto dal punto di vista tecnico-economico e questo non va bene. Caro Pd, fai una scelta coraggiosa, lascia perdere i pessimisti e i tifosi degli incassi facili. I cittadini non amano pagare, pagare e pagare!
L’Aem vuole raccogliere danaro: bruciare rifiuti è un vecchio datato affare cui la corrente pizzettiana non sta affatto rinunciando. Ma le correnti dovrebbero correre, non fermarsi al passato!
Il Pd desidera tenere tutti insieme pur di vincere le elezioni. A che scopo? Per inserire nel programma frasi generiche tira-e-molla, alla Charlie Brown, per poi vedere che fare, oppure intende compiere una scelta prettamente politica? Da una parte il compromesso confusionario, che consente all’Aem di fare quello che vuole per incassare i soldi dei cittadini, di cui dimostra scarsa cura, dall’altra la scelta politica, che indurrebbe l’Aem a darsi un profilo serio, da azienda che guarda al futuro, alla differenziata, alla salute, a un progetto come Amali che creerebbe anche lavoro.
Indiscutibilmente Maria Grazia Bonfante, che ieri sera non ha potuto presentarsi alle 23 (sarebbe bello se le offrissero un orario più confacente alla serietà del progetto) guarda al futuro, alla differenziata, com’è anche inevitabile considerata la normativa europea.
Si auspica un brillante soprassalto della società civile. Anche il giornale La Provincia, con Antonio Grassi ha iniziato da ormai tre giorni a sviluppare il tema, pur con cautela.

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