“Il matrimonio gay è segno di profonda inciviltà, è una distorsione della natura, sulla natura. Dobbiamo essere chiari, difendiamo temi eticamente sensibili non per essere politicamente corretti nelle stanze del Vaticano, ma perché riteniamo che ci sia una disgregazione che aleggia sulle nostre famiglie, sull’organizzazione sociale… Contro tutto e contro tutti i cattolici di Pd e Pdl si sono trovati coesi sul tema delle convivenze e delle coppie gay. Concedere loro di diventare genitori è sintomo dell’egoismo di due uomini o due donne, che desiderano avere una maternità e paternità anche a discapito del bambino, che, in questo caso, sarebbe la parte lesa. Ebbene, noi siamo dalla sua parte, dalla parte del più debole”.
Pier Ferdinando Casini
Caro Pier Ferdinando Casini,
possiamo condividere il fatto che la parola “matrimonio” abbia un’etimologia ben precisa, (cioè matris monium, dovere, compito della madre), ma da qui a parlare di inciviltà ce ne corre… L’inciviltà è invece questa ossessione di certi politici cattolici, che non vogliono prendere atto dei profondi cambiamenti storici, culturali avvenuti nel contesto sociale. È incivile continuare a non rispettare e a disprezzare questa civiltà (da civis, cittadino). Di fatto è lei che si vuole porre al di fuori della civiltà, quindi lasci perdere… Le persone omosessuali sono cittadini come lei e se lei non intende riconoscerne la valenza sentimentale, affettiva, ecc.., è lei l’incivile.
Riguardo all’essere politicamente corretti nelle stanze del Vaticano… non è un mistero per nessuno la sudditanza psicologica, e non solo, della classe politica italiana nei confronti della Chiesa, quindi i distinguo lasciano il tempo che trovano, sono solo la conferma che in Italia nulla si fa se non si è “investiti” dal papa (per questo siamo un paese ancora medievale). Chi si giustifica in codesto modo mente sapendo di mentire…
E l’egoismo? Finora è sempre stato di una donna e di un uomo, di una coppia eterosessuale che mette al mondo dei figli non certo per amore, ma per vellicare la propria vanità o il proprio “genio della specie”. On. Casini, legga di più e meglio, si informi, anzi, si disinformi… Qui l’amore non c’entra niente, è solo disonestà intellettuale guardare la pagliuzza nell’occhio della lesbica o del gay per non osservare la trave nell’occhio etero. Siamo seri, per favore! La parte lesa e debole del bambino sarà sempre lesa e debole e non occorrerà per questo chiamare in causa due gay o due lesbiche.
Comunque, continui pure con la sua inutile polemica, che va avanti da più di vent’anni. Ça ira, con o senza i suoi depressi e deprimenti strali.
Marco Vignolo Gargini