E’ accaduto due giorni fa’, durante un incontro ufficiale tra le Autorità e i cittadini, i rappresentanti dei cittadini, sul tema sempreverde dei rifiuti in Campania, quando il Prefetto di Napoli – Andrea De Martino – ha apostrofato in malo modo il malcapitato Don Maurizio, parroco di Caivano, soltanto perché il prete avrebbe dato della “signora” ad una collega del Prefetto, nonché Prefetto di Caserta, Carmela Pagano, che gli sedeva proprio accanto.
I modi sono stati violenti, per fortuna solo a parole, ma soprattutto eccessivi, forse il Prefetto di Napoli aveva avuto una nottata difficile da cui ne era uscito con i nervi un po’ tesi, oppure aveva qualche “questione personale” nei confronti di Don Maurizio, non lo sappiamo...
Tutto ciò non è dato sapere, ma ne è emerso con evidenza una gran volgarità in un incontro istituzionale, in un territorio dove le Istituzioni già molto latitanti non possono proprio permettersi di perdere tempo in scaramucce da bar perché l’argomento rifiuti è sempre sotto i riflettori ed a rischio perenne di esplosione sociale e di forte attenzione per l’ordine pubblico.
Dover affermare in quel modo non di essere “signori” ma “prefetti della Repubblica” fa’ sorridere. Dovrebbe ricordare, Antonio De Martino, che signori si nasce, e Prefetto lo si diventa, il come non ci è dato saperlo, ma la curiosità lo vorrebbe. Il titolo davanti al proprio nome non fa’ l’uomo e non da autorevolezza, ma solo autorità, anche questo Antonio De Martino dovrebbe saperlo.
Una nota di protesta da parte del Cardinale Sepe, Vescovo di Napoli, a difesa di un suo Parroco che conduce battaglie difficili, su un tema difficile qual'è quello dei rifiuti, e in un territorio difficile, sarebbe auspicabile, rimaniamo in attesa.
nanni