Noi nella mia famiglia, non lavora nessuno. Da generazioni. Da molte generazioni. Mio nonno non faceva un cazzo, mio padre non faceva un cazzo. Io un benemerito, ma mio figlio si droga.
Sono le 10.38. E non mi alzo.
Sai perché Giorgio?
Perché non mi va di fare un cazzo.
Poi arrivano le 11.12. E non mi alzo.
E lo sai perché Giorgio?
Non mi va di fare un cazzo.
Arrivano le 12.23. Forse mi alzo.
Ma aspetto altri 10 minuti.
Alle 12.33 vado in cucina con fare pachidermico, accendo la Nespresso machine, e nell’attesa che si riscaldi, mi accascio sul divano.
E lo sai perché Giorgio?
Tanto non ho un cazzo da fare.
Poi prendo il caffé, accendo l’iPhone, mi accompagno in bagno per cacare.
Mentre defeco faccio il check-in su Foursquare, twitto un #buondì a tutti e sfoglio le notifiche su Facebook.
Il tutto con ancestrale calma.
E lo sai perché Giorgio?
Non ho proprio un cazzo da fare.
Ops, tra un tweet e l’altro si son fatte le 14.
Finalmente posso cazzeggiare.
In pigiama.
Mi gusto un ottimo toast tonno&mais e mi concedo una meritata siesta.
Non prima di aver postato uno splendido status su Facebook: mi gusto un ottimo toast tonno&mais e mi concedo una meritata siesta.
Poi passo 13 minuti fermo a fissare la mia timeline pentendomi di non aver inserito una faccina
La siesta dura più del previsto.
E lo sai perché Giorgio?
Non ho un cazzo da fare.
Ora sono le 18.06.
Potrei rifugiarmi nel paradisiaco mondo delle droghe leggere.
Ma non prima di aver aggiornato Linkedin (che magari mi trovo un lavoro nella pubblica amministrazione, eh Giorgio!).
Sono le 19.00. Il momento di una puntata di Boris in streaming.
Facciamo due, và.
Lo sai perché due e non una, Giorgio?
Perché non ho definitivamente un cazzo da fare.
Alle ore 20.14 arriva il fatidico momento del sipario cannabinoide che mi pregiudicherà una volta per tutte la percezione spazio-tempo.
Alle 23.07 riprendo conoscenza.
Sono ancora in pigiama.
Ho giusto il tempo per un altro toast, un veloce tweet di #buonanotte e poi a letto.
Ma prima di abbandonarmi alle gioie della Eminflex, vado su Wikipedia e mi controllo la voce Giorgio Stracquadanio (vedi, non ho un cazzo da fare).
E scopro, tra le varie opere, saggi e sonetti in endecasillabi, alcune pubblicazioni illuministe come: Tutte le balle su Berlusconi, I peccati di Prodi, Perché la sinistra non ha vinto, Un bel sì per mandare a casa Prodi, Le mani rosse sull’Italia, I primi cento giorni di Prodi; Tanta roba.
Poi, non pago, hai anche fondato lo splendido quotidiano online il Predellino.
E come se non bastasse sei il consigliere politico della Gelmini: oh, oh, oh!
Ah, e vedo che sei anche stato co-firmatario del disegno di legge per il distacco di sette comuni dell’alta Val Marecchia dalla regione Marche per la loro aggregazione all’Emilia-Romagna.
Meraviglioso il mondo, penso.
Di quelli che non hanno un cazzo da fare.
(La parte dedicata alle magie di YouPorn è stata volontariamente omessa)