Carosello: Termometro di Democraticità del Sistema!

 

“Strasentivo”, en passant alla televisione, di una nuova iniziativa editoriale di un qualche quotidiano nazionale, riguardante la pubblicazione in più uscite di una collana in DVD dedicata al mitico Carosello. Immediatamente mi si è imposto un dubbio: forse che ci si è pentiti di qualche scelta e adesso non si sa come tornare indietro?
Il problema, cari amici, è che non si può più tornare indietro! Il sistema democratico, qualche tempo fa, ha deciso di eliminare quella gretta dimostrazione di materialismo borghese che era rappresentata da uno spazio televisivo dedicato alla sola promozione pubblicitaria. Il sistema democratico non poteva consentire ad uno spazio che invogliasse, inducesse, seducesse l’elettore ad acquistare, a comprare prodotti di più vario genere. Così, con la scusa che occorreva addolcire lo spregiudicato capitalismo sempre più avanzante nelle pretese, si decise di eliminare Carosello.
Mi chiedo quanto più democratico sia questo stesso sistema che adesso ci costringe tutti allo stacco pubblicitario all’interno di un qualunque evento televisivo cui stiamo prestando attenzione. Forse era meglio quando la reclame era ben localizzata in una fascia oraria, concedendo al cittadino elettore di scegliere se sorbirsela o meno? Ecco, ho come l’impressione che se lo stiano chiedendo in molti. Tra l’altro, Carosello, per quanto possiamo vederne oggi nei soliti format che ripropongono video dal passato, era pure fatto bene… dunque cosa resta da fare? Accertato che non si può in ogni modo rifare Carosello, a meno di voler dichiarare guerra alle più grandi multinazionali della Galassia, si può solo prendere in giro il malcapitato, solito, cittadino elettore che prima ha deciso di “non farsi più preferire” Carosello, facendosi consigliare il breve e non invadente spot all’interno del film, e ora in pieno stile amarcord si fa ancora una volta consigliare sull’acquisto dell’anzidetta collana.
A ragionarci sopra, non se ne cava nulla di buono per la democrazia, mi pare.
Uff, quanto sono polemico…

Gaetano Celestre