Ogni venerdì ilballodelcervello.com ospita una mia rubrica cinematografica dal titolo “and the winner is…”, nella quale consiglio i film che credo valga la pena di vedere.
Uscito il 16 gennaio in Italia, Lo sguardo di Satana – Carrie, è la terza trasposizione cinematografica dell’omonimo racconto di Stephen King. A dirigere il remake c’è Kimberly Peirce, già regista di Boys don’t Cry, oggi alle prese con quella che alcuni hanno definito, prendendo in prestito un termine dal mondo della discografia, una “cover” del film originale del 1976. Se queste premesse non fanno ben sperare, vale la pena di andare al cinema a scoprire l’ennesima declinazione di una storia che continua a colpire l’immaginario del mondo del cinema come poche sono riuscite a fare prima. E se volete operare un confronto, o affidarvi all’originale, basta fare un viaggio (non troppo lontano) nel tempo…
…and the winner is “Carrie, lo sguardo di Satana“!
Trama: Carrie White (Sissy Spacek) è una ragazza timida che frequenta l’ultimo anno delle superiori: ha difficoltà a fare amicizia, poiché ha vissuto tutta la sua giovinezza segregata in casa per volere della madre (Piper Laurie), un’integralista cristiana. L’imbarazzo di un’educazione fondamentalista è avvertita da Carrie in tutta la sua forza quando, nelle docce della scuola, non riesce a capire il perché del fiotto di sangue dovuto al primo ciclo di mestruazioni. Le compagne di classe la deridono crudelmente, tanto che l’insegnante di educazione fisica decide di intervenire: per questo, l’odio di alcune verso Carrie si alimenta ancora di più, mentre in Sue (Amy Irving) nasce il desiderio di aiutarla. Sue convince quindi Tommy Ross (William Katt), suo fidanzato, a invitarla al ballo studentesco del liceo. Nel frattempo Carrie scopre di essere in grado di muovere gli oggetti con il pensiero, e Chris Hargenson (Nancy Allen) pianifica con il suo ragazzo Billy Nolan (John Travolta) uno scherzo per imbarazzare Carrie dinanzi all’intera scuola, rovesciando addosso alla povera ragazza una secchiata di sangue di maiale…
Ancor prima di essere un film di violenza e morte, Carrie – Lo sguardo di Satana è una storia che narra la crudeltà a cui va incontro chi non si uniforma alla massa, chi a scuola è percepito come diverso, chi è costretto a vivere con un marchio a causa della propria natura; prima ancora che un film sul paranormale, quello di Brian De Palma è un ritratto vivido e fedele che traccia l’assurdità della discriminazione. Ingredienti, questi, che plasmati con enorme maestria dalla penna di Stephen King sono diventati le fondamenta di un racconto ai confini della realtà, in cui sacro e profano si miscelano pericolosamente e si diluiscono in bagno di sangue che ha fatto la storia del cinema horror.
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