Londra 1819. Carta bianca viene offerta dai signori alle cortigiane e alle amanti per assicurarsi i loro favori in esclusiva. Queste cose Valéry, ragazza bellissima e di nobile stirpe, le conosce perché, anche se è costretta a guadagnarsi da vivere facendo due lavori per preservare il suo buon nome, è pur sempre la figlia di un libertino degenerato. Così, quando Lord Baxton le offre “carte blanche” in un momento di passione, Valéry oppone un deciso rifiuto sferrandogli una poderosa ginocchiata. Non può cedere ai ricatti di chi l’ha allontanata dal bel Charles, il suo primo amore, e vorrebbe fare di lei una poco di buono. Non può concedersi a colui che ha acquistato per un pugno di monete la tenuta della sua famiglia, per poi fornire al padre l’arma per uccidersi. Non può donarsi a chi conosce i più oscuri segreti dei suoi genitori, l’ha fatta licenziare e l’ha condotta alla disperazione. Molto meglio vendersi al miglior offerente nella bisca di Lady Venom…
Mi piacciono molto i romanzi stile Regency, soprattutto d’estate, ma non chiedetemi il perché. Forse, dipende dal fatto che in questa stagione sono più incline al romanticismo… Direi, nel complesso, che per essere un’autopubblicazione è molto pregevole. Qualche sbavatura per mancanza di editing (“infondo” proprio non si può vedere!), però gli ingredienti del genere ci sono tutti: amori, intrighi, balli, abiti eleganti, maniere affettate e una sana dose di erotismo sottile e ben collocato nel contesto. Anomalo il personaggio di Valéry, forte e determinata, indipendente suo malgrado, eppure fragile. In queste storie, però, è il personaggio maschile che, a mio avviso, rappresenta croce e delizia dei lettori. Rude, spocchioso, ai limiti del maniacale all’inizio, finisce poi per mostrare la sua vera natura. Unico appunto: forse un po’ troppi personaggi, sebbene l’autrice ci regali, all’inizio del romanzo, una sorta di tabella per spiegarci chi è chi. Autrice da tenere d’occhio!