CARTA DI GALATINA
Salvaguardare il futuro del Salento
ed il diritto delle generazioni future
a vivere in un contesto più sano, equo e sostenibile
Presentazione
Da alcuni mesi la preoccupazione degli operatori agricoli ed in quest'ultimo periodo
l'attenzione dell'opinione pubblica del Salento sono rivolte in massima parte alla
problematica connessa al disseccamento rapido dei nostri olivi, causato dal diffondersi del
batterio da quarantena "Xylella fastidiosa".
In un recente convegno organizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) a
Gallipoli è stato ribadito che la presenza di tali organismi nocivi è da mettere senz'altro in
relazione con i cambiamenti climatici ed in particolare modo con la globalizzazione che ha
accelerato l'introduzione di vegetali e prodotti vegetali da Paesi al di fuori dell'UE, senza
che evidentemente fossero messi in atto rigorosi controlli.
D'altro canto è ormai convinzione comune che la stessa globalizzazione possa portare ad
un mercato mondiale, dotato di un'inesauribile disponibilità di commodities agricole, dal
quale attingere indefinitamente e spesso a condizioni convenienti, nonostante le
speculazioni finanziarie e l'instabilità o volatilità dei prezzi.
Contestualmente i nostri agricoltori hanno dovuto invece sostenere costi di produzione
sempre più elevati e sempre meno competitivi rispetto a quei prezzi.
In questa situazione la nostra agricoltura ha finito per essere ingiustamente considerata
trascurabile e destinata ad un triste futuro.
Dopo il grande balzo produttivo del secolo scorso alla fine del secondo conflitto mondiale
ulteriori incrementi produttivi unitari vengono oggi auspicati per garantire l'indispensabile
sicurezza alimentare in tutto il pianeta, così come opportunamente evidenziato dal tema
dell'Expo 2015: nutrire il pianeta, energia per la vita.
Secondo le stime della FAO nel 2050 la popolazione mondiale supererà i nove miliardi,
rispetto agli attuali 7,3 miliardi e per soddisfare la domanda di cibo, la produzione agricola
destinata a usi alimentari dovrà aumentare del 70% rispetto a quella attuale.
Molto dipenderà proprio dallo sviluppo che potrà scaturire dalla ricerca scientifica
superando gli attuali limiti produttivi della biosfera razionalmente gestita e tutelata
dall'agricoltura.
In questo contesto si inquadra lo stato generale di crisi dell'agricoltura salentina che
sconta anche alcune decisioni che l'Unione Europea ha adottato nella precedente riforma
della PAC, come l'erogazione degli aiuti diretti del primo pilastro in misura disaccoppiata
dalla produzione, che ha incentivato di fatto lo stato di abbandono della maggior parte dei
nostri oliveti (secondo alcuni studiosi una concausa della diffusione del batterio Xylella
fastidiosa associato al complesso del disseccamento rapido dell'olivo), in assenza di un
equo reddito per i produttori.
Diviene fondamentale, quindi, sensibilizzare le Istituzioni, i produttori e le loro
organizzazioni a definire scelte strategiche comuni per il futuro dell'agricoltura salentina ed
iniziare ad immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio che tenga conto della
presenza ormai endemica del batterio Xylella fastidiosa, con il quale dobbiamo convivere
nella speranza di contenerlo.
Sottoscrivendo questa Carta di Galatina
i cittadini e i produttori agricoli salentini, unitamente alle Istituzioni regionali e
locali, sia pubbliche che private, assumono impegni precisi nel mettere in atto azioni, condotte e scelte che garantiscano, anche per le generazioni future, da un lato la tutela
del territorio e il diritto al cibo e dall'altro un equo reddito ai produttori agricoli.
Questo perché la crescita sociale ed economica di un territorio non può che essere il risultato della convinta adesione della popolazione e della necessità di collaborazione fra i vari soggetti interessati.
Noi crediamo che:
-
l'attività
agricola sia fondamentale non solo
per la produzione di beni alimentari ma
anche per il suo contributo a disegnare il paesaggio, proteggere l'ambiente e il territorio
e conservare la biodiversità; -
la
conoscenza e la pratica dei modi di
produrre, sia
tradizionali che avanzati, è
essenziale per l'efficienza del sistema agricolo, dall'agricoltura familiare fino a quella
industriale; -
c'è
sicurezza alimentare
quando tutte le
persone in ogni momento hanno accesso
fisico, sociale ed economico ad un cibo sufficiente, sano e nutriente, che risponda alle
esigenze alimentari per una vita attiva e sana; -
le
risorse del territorio salentino
vadano gestite
in modo
equo, razionale ed efficiente e
non possano essere utilizzate in contrasto con i fabbisogni e le aspettative della
popolazione locale, anche al fine di preservarle per le generazioni future.
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Noi siamo consapevoli che la PAC:
-
rispetto
agli obiettivi prefissati in attuazione
del Trattato di Roma, ha di fatto cambiato
l'originaria impostazione, riducendo le produzioni agricole e rendendo precari i redditi
degli agricoltori.
Noi siamo consapevoli delle attuali "problematiche" dell'agricoltura salentina che:
-
è
investita da un crescente
antagonismo
di istanze ambienta liste (vedi Xylella),
convinte di dover essere comunque
prioritarie,
anche nei confronti delle indispensabili
produzioni alimentari; -
è
soggetta
ad una continua e irreversibile
perdita di terreni coltivabili, anche a
seguito della deleteria polverizzazione delle proprietà fondiarie, che divengono tanto
piccole da non offrire sufficiente lavoro e reddito; -
è
soggetta al rischio di
perdita della sua identità
a causa di norme che non tutelano la
conservazione del paesaggio agricolo; -
le
nostre produzioni agricole, che hanno da
tempo conquistato una grande rinomanza
sui mercati mondiali per le loro qualità, legate a specifiche selezioni, alle particolari
tecniche colturali e alle caratteristiche ambientali del territorio salentino, subiscono contraffazioni e frodi; -
è
in crisi costante di
produzione, mentre
è
auspicabile che debba
contribuire alla
sicurezza alimentare, a seguito degli allarmi ripetutamente sollevati dalla FAO, attraverso l'incremento della produttività delle aziende agricole; -
non
tutti gli alimenti elaborati ed esportati
dalle nostre filiere alimentari
specificano in
etichetta l'origine territoriale dei prodotti primari usati e che il libero gioco delle parti fra i
singoli anelli delle multiformi catene alimentari tende a mettere in difficoltà gli agricoltori pagando loro prezzi inadeguati ai costi di produzione.
Noi siamo consapevoli delle sfide con le quali dovrà cimentarsi l'agricoltura
salentina nei prossimi anni, tenuto conto che:
per il suo rilancio sono indispensabili il ricambio generazionale, la ricerca e
l'innovazione, la formazione (alternanza scuola-lavoro), la produttività, la sostenibilità
economica, ambientale e sociale, i nuovi modelli di organizzazione economica dei
produttori sia nella fase primaria che in quella di trasformazione dei prodotti agricoli,
l'internazionalizzazione, l'utilizzazione delle bioenergie rinnovabili, la diversificazione in
attività non agricole, l'accesso al credito;
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- il vero tema dell'agricoltura salentina riguarda comunque l'organizzazione per
imporsi sui mercati internazionali.
Occorre pertanto:
- fare sistema e creare stretti collegamenti tra ricerca scientifica, imprese, finanza ed
Istituzioni, così da assecondare più efficacemente l'innovazione, indispensabile per la
valorizzazione e competitività del settore agricolo sui mercati internazionali.
In guanto membri della Società civile, noi ci impegniamo a:
-
far
sentire la nostra voce a tutti i livelli decisionali, al fine di
determinare progetti per un
futuro più equo e sostenibile del territorio salentino;
-
rappresentare
le istanze della Società civile nei dibattiti e nei processi di
formazione
delle politiche pubbliche;
-
promuovere
l'educazione alimentare e ambientale perché vi sia una
consapevolezza
complessiva della loro importanza;
-
individuare
e denunciare le principali criticità che impediscono la donazione
degli
alimenti invenduti per poi impegnarci attivamente al fine di recuperare e ridistribuire le eccedenze;
- promuovere strumenti che difendano e sostengano il reddito degli agricoltori, implementando l'organizzazione e la cooperazione, anche fra piccoli produttori;
-
valorizzare
i piccoli produttori salentini come
protagonisti di una forma avanzata di
sviluppo e promuovere le relazioni dirette fra produttori, consumatori e territorio di
origine.
In guanto produttori agricoli, noi ci impegniamo a:
-
investire
nella ricerca promuovendo una maggiore condivisione dei risultati e
sviluppandola nell'interesse della collettività, senza contrapposizione tra pubblico e
privato;
-
promuovere
la diversificazione delle produzioni agricole e di allevamento al
fine di
preservare la biodiversità e il benessere degli animali;
-
migliorare
la produzione, la conservazione e la logistica, in modo da evitare
(o
eliminare) la contaminazione e da minimizzare lo spreco, anche dell'acqua, in tutte le
fasi della filiera produttiva;
-
produrre
e commercializzare
alimenti sani
e sicuri, informando i consumatori su
contenuti nutrizionali, impatti ambientali e implicazioni sociali del prodotto;
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- promuovere adeguate tecniche di imballaggio che permettano di ridurre rifiuti e
-
promuovere
innovazioni che informino
i consumatori
su tempi di consumo compatibili
con la natura, qualità e modalità di conservazione degli alimenti; -
riconoscere
il contributo positivo della cooperazione e degli accordi
strutturali sulla
filiera, specialmente quella alimentare, tra agricoltori, produttori e distributori, per una
più efficace previsione della domanda; -
contribuire
agli obiettivi dello sviluppo
sostenibile sia attraverso
l'innovazione dei
processi, dei prodotti e dei servizi sia attraverso l'adozione e l'adempimento di codici di
responsabilità sociale.
-
difendere
l'agricoltura al fine di preservare
una ricchezza formidabile che tutti i Paesi
cercano di sviluppare, valorizzare e utilizzare per far crescere la propria economia e per
il miglioramento della qualità della vita; -
adottare
misure normative per garantire
e rendere effettivo il diritto al cibo e la sovranità
alimentare; -
rafforzare
le leggi in favore della tutela del
suolo agricolo,
per regolamentare
gli
investimenti sulle risorse naturali, tutelando le popolazioni salentine; -
considerare
il cibo un patrimonio culturale e in quanto tale difenderlo da
contraffazioni e
frodi, proteggerlo da inganni e pratiche commerciali scorrette, valorizzarne origine e
originalità con processi normativi trasparenti; -
sostenere
e diffondere la cultura della
sana
alimentazione come strumento di salute
globale; -
lavorare
alla realizzazione di una struttura regionale che raccolga le
attività di
informazione e analisi dei reati che interessano la filiera agro-alimentare e che rafforzi
la cooperazione per il contrasto degli illeciti; -
aumentare
le risorse destinate alla
ricerca,
al trasferimento dei suoi esiti, alla
formazione e alla comunicazione; -
introdurre
o rafforzare
nelle
scuole e
nelle
mense scolastiche della regione i programmi
di educazione alimentare, fisica e ambientale come strumenti di salute e prevenzione,
favorendo anche il consumo di prodotti tipici locali; -
sviluppare
misure e politiche
nel sistema
sanitario regionale che promuovano diete
sane e sostenibili e riducano il disequilibrio alimentare, favorendo anche il consumo di
prodotti tipici locali;
-
creare
strumenti di sostegno in favore delle fasce più deboli della
popolazione, anche
attraverso il coordinamento tra gli attori che operano nel settore del recupero e della
distribuzione gratuita delle eccedenze alimentari.
Noi cittadini. produttori agricoli e rappresentanti delle Istituzioni siamo. infine.
convinti che
ciascuno di noi dovrà, comunque, essere consapevole delle proprie responsabilità, a
cominciare dalle scelte strategiche che opereremo anche per rispetto delle future
generazioni, le quali non mancheranno di giudicare criticamente, con il distacco dell'analisi
storica, la coerenza delle nostre azioni rispetto agli obiettivi prefissati.
Galatina, 29 giugno 2015
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