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D'altronde, non potevamo certo farci sfuggire l'occasione di unire l'utile al dilettevole: va bene l'entusiasmo per i mondiali di karate (si sono tenuti a Portorose e Francesco ha gareggiato - bravoooo!!! - in rappresentanza dell'Italia nella categoria Master), ma vuoi mettere la felicità di andare a visitare un posto nuovo?
Alla fine, la nostra passione per le capitali europee, le poche ore a disposizione e soprattutto la speranza di poter visitare in futuro, con calma ed un viaggio dedicato, le belle spiagge croate, ha fatto pendere il piatto della bilancia verso una fuga all'interno della Slovenia.
L'autostrada che collega Koper (quella che per noi italiani è ancora Capodistria) alla capitale slovena in poco più di 100 km è ottima e senza caselli: ricordatevi tuttavia di acquistare la "vignette" (il costo per una settimana di validità è di 15 euro e arrivando da Trieste si può acquistare al distributore di benzina che si trova appena superato il confine con l'Italia al valico Rabuiese) Per chi non ce l'ha, il rischio è salato... le multe vanno dai 300 agli 800 euro!
La prima impressione, subito dopo aver lasciato la costa, è di trovarsi in un ambiente montano: infiniti boschi di conifere e verde ovunque! Lungo la strada si incontrano mucche e cavalli al pascolo, poche case isolate, qualche paese (se avete più tempo, programmate una deviazione a Postojna-Postumia, per visitare le grotte più belle d'Europa). La strada scorre veloce e Lubiana compare dall'improvviso, unico vero grande agglomerato urbano della Slovenia che, con i suoi circa 280.000 abitanti, giganteggia rispetto alle piccole città della Slovenia!
Ogni volta che visito città che nei decenni scorsi appartenevano al blocco dell'est sovietico mi sorprendo: le trovo incredibilmente moderne, aperte alle innovazioni, tremendamente eleganti e profondamente "europee" fin nel fondo dell'anima: e Lubiana, tanto quanto Praga, Budapest o Dresda, non è da meno!
Il vero problema della nostra breve gita è stato l'impatto con la lingua slovena (sulla costa, in qualche modo, parli italiano e tutti ti capiscono...): perfino trovare la giusta uscita autostradale per arrivare al centro della città non è stato semplicissimo (e noi, i soliti incoscienti, eravamo senza navigatore - che sarebbe stato comunque inutile perché Francesco aveva dimenticato di caricare la mappa slovena - e pure senza cartine stradali...). Per fortuna il pittogramma a cerchi concentrici che indica il "centro città" è internazionale. Comunque, per evitare pasticci, prendete l'uscita Ljubljana-center e da lì seguite la Barjanska Cesta fino ad arrivare al centro della città).
Altro problema, meno grave ma che dovevamo comunque risolvere in tempi rapidi, era riuscire a trovare un posto dove pranzare... la fortuna anche questa volta è stata benevola con noi: mentre eravamo fermi ad un semaforo, abbiamo visto un cartello che indicava, a breve distanza, una Gostilna, l'equivalente di una nostra trattoria. Detto, fatto: dopo tre minuti eravamo con "i piedi sotto al tavolino" della Gostilna Gurman, davanti ad un bel bicchiere di birra Lasko, la birra nazionale.
Le difficoltà linguistiche si sono ripresentate in tutta la loro gravità al momento di ordinare: l'ostessa non parlava nè inglese nè francese, men che meno il tedesco o lo spagnolo (ho anche provato con il latino, si sa mai...). Siamo ugualmente riusciti a farci capire... ordinando le medesime pietanze che stavano mangiando i commensali dei tavoli accanto !
Un antipasto enorme con verdure, fagioli, salse, insalata, formaggio, affettati locali molto saporiti seguito da un mega piatto di carni ed insaccati alla brace assortiti (porzione sufficiente per almeno 4 persone..). La (vera) cucina slovena ci è piaciuta molto, niente a che vedere con il "buffet ospedaliero" dell'hotel Metropol...Satolli come oche messe all'ingrasso e ben felici di aver speso solo 40 euro in due per un super pranzo con bevande comprese, abbiamo ripreso la macchina fino raggiungere il cuore turistico di Lubiana (abbiamo sostato al parking sotterraneo di Park Zvezda: ottimo se pensate di rimanere poche ore, altrimenti è "caruccio").
Da qui, in pochi passi siamo arrivati sulla rive della Ljubljanica, il nastro di acqua che avvolge la città e su cui si possono fare delle gradevoli escursioni turistiche a bordo di barche (ne abbiamo viste un paio particolarmente divertenti di cui una con la propulsione a pale ed una che sembrava una nave dei pirati!).
Da qui abbiamo girato, senza meta, lungo le belle strade della città, attraversando i tanti ponti che collegano le due sponde (molto scenografico il Triplo ponte, tre piccoli ponti talmente vicini tra loro da sembrare uno solo) ed il ponte dei draghi (le alate figure sputafiamme sono il simbolo della città, che ritroverete in parecchi luoghi ed anche nello stemma della città, un drago alato sopra un castello).Lungo le stradine acciottolate si aprono bei negozi, bar e locali che invitano a sedersi all'aperto per bere una birra (un'altra!) o un caffè, venditori ambulanti che offrono prodotti locali. E ovunque ci sono giovani e ragazzi, perché Lubiana è città universitaria. E, quindi, viva e vivace! Non mancano le installazioni artistiche (non ho potute resistere a fotografare le scarpe appese!), tanti giardini verdi, portoni imponenti e fiori ai balconi: una bella città, non trovate?La città, che nel corso della storia ha subito parecchi terremoti, è stata ricostruita di volta in volta secondo lo stile dell'epoca ed è per questo che nel raffinato centro storico si mescolano edifici rinascimentali, chiese barocche e palazzi art noveau (per alcuni versi, sembra di essere in una versione più mediterranea di Salisburgo). E come in Austria e nella Mitteleuropa, è diffusa l'abitudine di sedersi ai tavoli di un caffè per sorseggiare una bevanda, leggere e chiacchierare senza fretta. Una città slow...
Un po' di sano shopping (a Lubiana c'è la rivendita esclusiva del sale delle Saline di Sicciole: se non avete fatto in tempo a fare acquisti nello shop all'interno del parco naturale, qui potete rimediare. E un consiglio: non perdetevi la cioccolata fondente al sale...) e poi, davanti al Municipio, abbiamo preso un buffo trenino (4€) per salire fino alla cima della collina che sovrasta la città e visitare il Castello di Lubiana (Ljubljanski grad), il cui nucleo originario è del 1100.Qui si mescolano in un allegro caos coppie di sposi con fotografi al seguito, gite scolastiche, anziani contadini in visita con la parrocchia, esposizioni d'arte, un bar, una serie di negozi molto turistici ed anche una biblioteca all'aperto (però, che idea! mettere a disposizione dei lettori libri nonché sedie, amache e tavoli, inframezzando la lettura con buona musica e reading dal vivo!).Per scendere invece del trenino abbiamo scelto la via più breve, ovvero la funicolare, che ferma vicino alla piazza dove quotidianamente si tiene il mercato (se volete farci un giro per acquistare prodotti tipici, ricordatevi che chiude intorno alle 16.00). Di lato ci sono anche dei chioschi a forma di casetta dove viene venduto il latte fresco alla spina: noi l'abbiamo acquistato per berlo durante il viaggio di ritorno ed è buonissimo!
A proposito, in sloveno birra si dice pivo, acqua è voda e hvala è... grazie!
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