Abbiamo provato con mano uno dei giochi di punta in arrivo nell'autunno di PlayStation Vita: ecco cosa ne pensiamo
Una delle principali critiche mosse nei confronti della conferenza Sony all'E3 2013 riguarda senza dubbio lo spazio risicato e la scarsa attenzione data ai giochi in sviluppo per PlayStation Vita e ai piani dell'azienda per una console che allo stato attuale ha un futuro assai nebuloso. Come si poteva notare dalle postazioni presenti allo showfloor, la stragrande maggioranza dei più interessanti titoli all'orizzonte è rappresentata da produzioni indipendenti, sebbene poche di queste siano esclusive e tantissimi siano invece i porting o i titoli che usciranno in contemporanea anche su PS3. Su tutte le file di totem ne spiccava però una in particolare, sulla quale erano attaccati post-it colorati, vivaci cartoncini e buffi origami. Non era difficile indovinare quale gioco ospitassero. Anche dopo la fiera losangelina, Tearaway resta uno dei pochi progetti di punta previsti per Vita, e con l'uscita che dista ancora qualche mese abbiamo potuto provare con mano quella che promette essere una nuova perla dagli autori di LittleBigPlanet.
LittleBigPaper
La versione dimostrativa giocabile allo stand di Sony era basata sui primissimi minuti dell'avventura, ma i ragazzi di Media Molecule hanno aggiunto piccole chicche appositamente per il pubblico dell'E3. All'avvio della partita viene ad esempio chiesto se chi gioca è un bambino o un adulto, e scegliendo la prima opzione si viene bloccati da un messaggio che dice: "Ehi! Sei troppo giovane per essere all'E3!". Al giocatore vengono poi chieste altre informazioni, come il colore degli occhi e della pelle, il sesso e la mano dominante: sono tutti dettagli che avranno in qualche modo una loro utilità all'interno del mondo di gioco, sebbene gli sviluppatori presenti in fiera siano stati volutamente vaghi nel parlarcene, proprio per evitare di svelarvi troppo sulle tante e piccole sorprese nascoste in Tearaway.
Dopo aver scattato una bella foto del nostro volto ci viene chiesto di scegliere quale dei due messaggeri guidare nel gioco: selezioniamo Atoi, il personaggio femminile annunciato lo scorso gennaio e che si distingue da Iota solo per qualche ciuffo di carta in più attaccato alla testa. Il giocatore viene visto come una sorta di divinità che si trova al di sopra del mondo di Tearaway, e l'obiettivo di Atoi è quello di raggiungerlo in qualche modo per consegnargli una lettera contenente un messaggio segreto; come una specie di biscotto della fortuna, questo messaggio cambierà da giocatore a giocatore, cosa che, sperano gli sviluppatori, porterà gli appassionati ad incuriosirsi e a condividere con gli altri i propri messaggi. La sessione introduttiva che abbiamo provato era focalizzata sull'utilizzo del touchpad posteriore, visto che una gran parte dell'interazione avverrà utilizzando i propri indici per picchiettare sul dorso di Vita, magari per mettere K.O. alcuni avversari, interagire con l'ambiente o permettere ad Atoi di saltare in alto facendo vibrare dei tamburi come fossero trampolini elastici. Per l'intera durata della demo abbiamo dovuto aiutare il messaggero ad eseguire salti anche molto piccoli, ma anche quando gli è stata concessa l'abilità di saltare autonomamente restava fondamentale l'intervento del giocatore/divinità. In questa fase iniziale il touchscreen frontale è stato utilizzato in differenti occasioni: abbiamo ad esempio ritagliato una piccola corona di carta da regalare a uno scoiattolo parlante, oppure era possibile influenzare il movimento degli oggetti circostanti strofinando un dito su un giradischi. Dai filmati diffusi finora appaiono evidenti molte altre idee di gameplay che sfortunatamente non erano presenti nella versione in fiera. La sfida enorme per Media Molecule sarà proprio quella di riuscire a tenere alta l'attenzione per tutta la durata della storia, senza troppi cali di ritmo e continuando a sorprendere e a far sorridere chi gioca. Quello che ci ha sorpreso di più giocando a Tearaway è però il modo in cui il titolo provi a interagire costantemente con il giocatore, coinvolgendolo e facendolo diventare parte integrante del suo universo. Vedere la propria faccia stampata in parti dello scenario potrebbe essere un po' estraniante, ma man mano si entra sempre di più nella filosofia degli sviluppatori, e gli interventi di chi gioca si fanno via via più interessanti e comici. L'effetto complessivo, per quanto rozzo in alcuni punti, si rivela davvero delizioso, e più volte ci è capitato di ridacchiare allo stand Sony per una battuta di un personaggio o per un buffo evento su schermo. Il tutto accompagnato poi da una colonna sonora folk che si sposa in maniera meravigliosa con lo stile grafico del gioco, al punto tale che Tearaway ha già le carte in regola per affermarsi come uno dei giochi artisticamente più originali e riusciti su Vita. Ogni scenario appare costantemente in movimento, con striscioline di carta che si dispiegano o si srotolano a ritmo. Al mese di ottobre manca ancora un bel pezzo, e la sensazione è che questo piccolo assaggio non ci abbia affatto saziato: ne vogliamo ancora! Tearaway - Trailer E3 2013Artisticamente splendido Ottimi controlli Speriamo non resti a secco di novità