23 giugno 2015 Lascia un commento
Un problema di casa nostra, emerso drammaticamente nel 2009 in occasione del centenario del Futurismo celebrato con grande sfarzo in tutto il pianeta e solo da noi sminuito e talvolta ridicolizzato.
Fortunatamente qualche mente illuminata che considera il futurismo un grande dono fatto dall’Italia l’umanita’ c’e’ anche da noi, percio’ la conservazione, il restauro e il proseguimento del museo voluto, fondato e organizzato da Depero e’ cosi’ importante e lo sforzo del suo mantenimento ampiamente meritorio.
Sotto l’ala protettrice del MART e nel contesto della bella Rovereto, la Casa d’Arte Futurista Depero e’ piu’ un pellegrinaggio che una visita, dal momento in cui tra tutti gli artisti e teorici futuristi, Depero ha rappresentato una delle punte di diamante, per la grande capacita’ inventiva, per lo stile potente e iconico, quel cubo-futurismo che ha fatto scuola e ancora oggi imitato. Teorico si diceva ma anche pratico, pubblicitario che fece del suo stile un emblema riconoscibilissimo, percio’ anticipatore sui tempi e perfettamente adatto a rendere altrettanto riconoscibili i suoi committenti e pronunciamo Campari come nome su tutti.
Trasversale ai generi, porto’ il suo stile riconoscibile, imitabile ma non perfettibile, al teatro e agli scritti, alle scenografia e alla radio. Progetto’ ambienti e mobilie, giocattoli e costumi, dipinse coi colori, il collage e la stoffa, quest”ultima ammirabile nelle incredibili e bellissime tarsie in panno, un lavoro d’artigianato che lascia a bocca aperta e il cui merito va condiviso con l’amata moglie Rosetta Amadori.
Questo e molto altro nel museo, un omaggio dovuto che e’ affermazione di un pensiero forte e di una inventiva fuori dal comune.
Percio’ non stupisce trovare al suo interno uno spazio temporaneo dedicato a Tullio Crali, altro artista straordinario che attraverso l’aereopittura aggiunse il cielo agli altri traguardi gia’ raggiunti da futurismo.
Lo troviamo in veste di scenografo e costumista per il teatro con schizzi, esperimenti e divertissement, metro e termometro della sua grande inventiva e ironia. Fenomenale il documentario che lo vede protagonista assoluto nella recita de "La battaglia di Adrianopoli", il celebre testo futurista di Marinetti che dalla sua voce acquista l’essenza del futurismo stesso. Un ultimo applauso va al bookshop, tanti i testi "istituzionali" ma altrettanti gadgets e prodotti irresistibili. Difficile trattenersi dall’acquisto.
Una meta irrinunciabile e come ho detto, che sia pellegrinaggio piu’ che visita.