Casa Matusita, la casa più infestata del Sud America
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A Lima, in Perù, all’incrocio tra Avenida Wilson e Avenida Espana, un tempo sorgeva un carcere, conosciuto come Panopticon, proprio come quello di cui parlava Jeremy Bentham, poi ripreso, tra gli altri, da Michel Foucault in Sorvegliare e punire. Il Panopticon di Lima è rimasto in vigore fino al 1970. Qui finivano criminali di guerra, mafiosi, prigionieri politici, ma era utilizzato anche per gli interrogatori militari, soprattutto nel periodo della guerra del Pacifico tra Perù e Cile.
Nella stessa zona, c’è Plaza Mayor, in cui fu giustiziato il conquistador Francisco Pizarro. Ma lì vicino c’è un luogo che attira molto di più gli sguardi indiscreti e che gli abitanti del posto vorrebbero evitare: Casa Matusita, la casa più infestata al mondo, un vero tesoro per gli studiosi del paranormale.
Sul lato destro della casa, dalla parte opposta della strada, sorgeva un tempo la sede dell’Ambasciata americana, una vicinanza che ha contribuito ad alimentare le leggende sui fenomeni paranormali. Non a caso, nel periodo della Guerra Fredda, si diceva che il secondo piano non fosse disabitato ma che si nascondessero agenti che spiavano le mosse del Governo americano. Spionaggio, dunque. Ma le persone anziane di Lima smentiscono questa ipotesi: le storie sulla maledizione di Casa Matusita circolano da molti anni prima che gli Stati Uniti insediassero nei pressi della casa stregata la propria Ambasciata.
Casa Matusita – Immagine: Peru.com
Un tempo la zona in cui ora sorge Casa Matusita era una zona di culto religioso e ospitava un tempio. Tra l’altro, secondo una leggenda metropolitana (una delle tante sulla casa), sarebbe stata una strega, condannata a morte, a lanciare una maledizione nel luogo in cui era stata giustiziata. Attualmente Casa Matusita è suddivisa in due piani: al piano terra c’è una banca, mentre il secondo piano è disabitato. Ed è proprio qui che si sarebbero manifestati i fenomeni che hanno poi condotto al mito di Casa Matusita, casa stregata e maledetta.
Il nome della casa deriva dal suo ex proprietario, il giapponese Matsushita, padrone di una ferramenta. Un tempo Casa Matusita era una tenuta di campagna che giaceva sulle rovine delle antiche cinte murarie di Lima, ora, grazie all’evoluzione urbana, inglobata alla città.
Il primo ad accorgersi che c’era qualcosa che non andava fu lo stesso signor Matsushita, che una notte, mentre lavorava, vide il fantasma di un frate francescano fluttuare per aria. Matsushita non credeva nel paranormale ma quell’apparizione potrebbe essere legata a un’altra leggenda peruviana. Vicino a Casa Matusita, negli anni Venti vi era un convento francescano. Il monaco visto da Matsushita dimorava proprio qui: era un giovane che si era gettato da uno scoglio, costretto a prendere i voti. Un suicidio d’amore.
Ma le leggende non finiscono qui. Una cena imbottita di allucinogeni, preparata apposta dai servi, che volevano vendicarsi dei soprusi del padrone, si trasforma in una tragedia: corpi straziati, sangue sulle pareti, membra staccate. Gli ospiti si erano uccisi a vicenda. I servi furono rinchiusi in un ospedale psichiatrico, dove poi morirono.
Ancora un suicidio, quello di un esorcista inviato nella casa dal Vaticano, che sarebbe scappato terrorizzato, colpito da un attacco di panico. Il prete avrebbe poi detto di aver sentito urla e lamentele degli spiriti e di aver fronteggiato un «uomo di Dio non da Dio ispirato».
Terrore autentico che ha colpito anche Humberto Vera Vilchez verso la fine degli anni Sessanta. Vilchez era il conduttore di un programma televisivo che si chiamava “Los fantasmas se divierten”. Per una scommessa, trascorse sette notti in Casa Matusita. Ne resistette solo per quattro, dopodiché scappò da quella casa maledetta urlando e sbavando. I filmati che Vilchez realizzò durante la sua permanenza in Casa Matusita erano la testimonianza dell’esistenza dei fantasmi ma Channel2 non li ha mai mandati in onda. Vilchez stesso, tuttavia, smentì di essere stato nella Casa Matusita in un suo libro, Il cacciatore di fantasmi. Non è da escludere che avesse voluto farlo credere solo per acquisire un po’ più di fama.
Un altro caso misterioso è legato all’infortunio di un candidato sindaco, che entrò nella casa, salvo poi farsi male alla caviglia.
Tutti questi episodi sono stati gonfiati dalla mentalità popolare di Lima. Non ci sono prove dell’esistenza di fantasmi o di entità paranormali che influiscono sulla sanità mentale dei visitatori di Casa Matusita. Resta una leggenda, un luogo da cui gli abitanti di Lima, prima di tutti gli stranieri che si avvicinano anche solo per curiosità o per dimostrare di essere più coraggiosi dei loro predecessori, si tengono debitamente alla larga.
Un video ci mostra l’interno della casa.
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