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Casa protetta per anziani "L'Ausl faccia qualcosa"

Da Terzosettoresocialnetwork @TerzoSettoreSN

Diverse le proposte sul tavolo
NOVAFELTRIA E’ necessario un percorso condiviso e tempestivo. In seguito all’ultimo atto inerente la Casa protetta per anziani - il trasferimento temporaneo degli ospiti della casa di Novafeltria in un'altra struttura, a seguito del parere negativo della Commissione di esperti per l’autorizzazione al funzionamento delle strutture residenziali e semiresidenziali dell’Ausl di Rimini e all’autorizzazione del funzionamento della casa stessa - il consiglio comunale di Novafeltria mostra tutta la sua apprensione di fronte a una vicenda che va avanti da troppo tempo: “Siamo preoccupati per le ultime decisioni in merito alla casa protetta per anziani. - fa sapere Andrea De Luca, il presidente del consiglio - Sollecitiamo tutti i soggetti coinvolti, innanzitutto l’Ausl di Rimini, affinché sia definito un percorso condiviso e tempestivo, per superare le difficoltà di oggi, mettendo al centro dell’azione amministrativa l’interesse dei nostri anziani”.
“Dove finiranno i nostri nonni?”, si domanda Ivana Baldinini, il vicesindaco. Alcune ipotesi sono state avanzate. L’hotel “Falcon” o la Casa delle suore Dorotee a Sant’Agata Feltria, ovvero la casa di ricovero per religiosi a Talamello. Tutte soluzioni logisticamente praticabili ma che comporterebbero un inutile stress psicofisico per gli ospiti e le loro famiglie, mettendo in discussione gli attuali 15 posti di lavoro. Non solo. In questo modo al Comune verrebbero a mancare 50mila euro l’anno ricavati dall’affitto del vecchio immobile.
Nuovo Quotidiano di Rimini


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