Casaleggio, Grillo, M5s, Maffesoli, Del nomadismo

Creato il 06 aprile 2013 da Bruno Corino @CorinoBruno

Non so se Gianroberto Casaleggio o Beppe Grillo hanno letto il libro di Michel Maffesoli, Del Nomadismo. Per una sociologia dell’erranza. Ma, leggendo e ascoltando parecchi loro interventi, ho l’impressione che l’abbiamo studiato a fondo, o che, pur ignorandolo, ne incarnino comunque la filosofia di fondo, o “lo spirito dei nostri tempi”, dove lo sradicamento, l’erranza, la precarietà, la velocità, la volatilità, l’evanescenza sembrano ormai "destini" esistenziali “permanenti”.

Il movimento da loro fondato esprime in pieno la pulsione all’erranza così presente nelle nostre società postmoderne. L’erranza, il nomadismo, scrive il sociologo francese, sono inscritti nella struttura stessa della natura umana, tanto in quella individuale che sociale. E' lo stesso Movimento5s (e il suo successo), guidato da questa pulsione al nomadismo, a provocare i suoi effetti ambivalenti: un misto di fascinazione e repulsione.Potrei anche sostenere che il M5s è il primo esperimento politico in Occidente che l’effetto di tale pulsione abbia provocato.Sono tante le assonanze tra alcune istanze che attraversano lo stile politico di questo movimento e le riflessioni che Maffesoli avanza su questo "ritorno" massiccio nei nostri tempi della pulsione all'erranza che invito chiunque ad approfondirle. Qui mi limito a segnalarne qualcuna.Vorrei anzitutto sottolineare che uno dei miti ad essere infranti dall’avanzare di questa pulsione (come narra Maffesoli) sia quello del Progresso, mito legato alla età dei Lumi, cioè all’idea che la crescita esponenziale del benessere sia immanente al mondo della produzione e dei consumi sfrenati. C’è un ritorno a forme “arcaiche” di vivere che, paradossalmente devono convivere con le più moderne e avanzate forme di tecnologie.Ma non meravigliamoci, perché il paradosso sostiene la pulsione all'erranza.Come tutti i movimenti, attraversati da questa pulsione, anche il M5s esprime un immaginario millenaristico, che rimanda a una palingenesi totale. Sono movimenti “ereticali”, “comunitari”, “settari” per taluni aspetti, neo-ascetici, che ciclicamente affiorano nella storia dell'umanità, e che, inevitabilmente, si trovato schierati contro le "Chiese" ufficiali, i dogmi, predicando forme nuove di convivenza civile o "comunitarie". Sono dunque moltitudini in movimento, guidate e impregnate unicamente da visioni e sentimenti profetici: «Scuotendo cose e persone, il nomadismo è l’espressione di un sogno antico che l’abbruttimento dell’istituito, il cinismo economico, la reificazione sociale e il conformismo intellettuale non riescono mai completamente a nascondere» (Maffesoli).  I partiti tradizionali, o sedentari, come li definirebbe il sociologo francese, provano nei confronti di questo movimento gli stessi timori che i Romani, dopo la fondazione dell’Impero, provavano dei confronti di quelle moltitudini che premevano sui limes. L’attitudine al movimento è ciò che suscita timore, in quanto «rappresenta l’irruzione, lo straripamento, in breve, ciò che non è prevedibile». Il suo poter sfuggire predispone questo movimento, in ogni istante, alla sollevazione, alla disinibizione, al rovesciamento dell’ordine stabilito.

Tuttavia, ciò che Casaleggio e Grillo sanno è che l’attitudine al movimento, all’erranza, impedisce al M5s di “insediarsi”, di istituzionalizzarsi, di passare da uno stato nomade a uno stato stanziale. L’immobilizzazione o la mancanza di dinamicità snaturerebbe il movimento, gli farebbe perdere il suo fascino, il suo potere di attrazione. La soluzioni dei problemi non potrà mai essere cercata nel presente. Essa si trova sempre “altrove”, in una sete di infinito. Pertanto, i loro due ispiratori si trovano continuamente nella condizione di dover lottare contro ogni tentazione del movimento di stabilizzarsi, di istituzionalizzarsi, di dimenticare perfino la componente “mistica” che ne è alla base. Essi devono continuamente modulare il movimento verso la ricerca del Sacro Graal. Soltanto in questo modo potrà conservare la sua pulsione all’erranza.
Di Maffesoli si può leggere questa intervista
Dobbiamo recuperare il senso pagano delle origini

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