Potevo tranquillamente chiamare la polizia e dire "Accorrete! Mi sono entrati i ladri in casa!!"
Ci avrebbero creduto.
Poi mi avrebbero detto: "Ma qui non manca niente! La televisione è al suo posto, il pc pure... I soldi sono sul mobile!"
E io avrei detto: "Quello che hanno portato via non lo potete vedere, era un progetto top segret al quale stavo lavorando..."
I giornali avrebbero parlato di noi, della casa svaligiata e del misterioso progetto "top segret" finito in mani criminali.
Magari sarei stata intervistata in televisione, (non dalla D'Urso... per carità!) e intanto CIA e FBI avrebbero setacciato il globo alla ricerca del mio progetto.
Tutte gli schieramenti politici si sarebbero alleati, i popoli non si sarebbero più fatti la guerra e il mondo sarebbe un posto migliore.
E questo tutto per merito del Vichingo e della Tiranna, che, la mattina al momento di prepararsi per uscire danno il meglio.
Nel corridoio c'erano una decina di scarpe, rigorosamente spaiate che il Vichingo ha estratto dalla scarpiera sua e della Tiranna. Ha una passione morbosa per le scarpe, al limite del feticismo. Il problema è che, per quanto mi reputo una persona dalle ampie vedute, mi rifiuto di fargli indossare le scarpe da ginnastica di sua sorella.
1. il 27 è decisamente troppo grande per il suo piedino da nanetto.
2. Le scarpe che si illuminano, rosa, di Barbie mi sembrano un po' troppo femminili.
Appena si riusciva a superare la muraglia delle scarpe si entrava nella landa del vestito abbandonato, formato da cumuli di stoffa di varia origine e natura: pantaloni miei, maglie della Tiranna, bobini del Vichingo e altre cose su cui è meglio soprassedere. Già io non sono esattamente molto ordinata, ma lasquadra di distruzione Tiranna&Vichingo raggiungono risultati incredibili... niente è al sicuro, tutto viene lanciato.
Nel soggiorno erano stati buttati a terra i libri dallo scaffale, rovesciata la scatola del lego, disseminate macchinine.
In cucina giacevano i resti della colazione: una banana mezza mangiata, pezzi di brioches, una tazza di caffelatte (mia!!), un biberon di latte, scatole di biscotti e resti di una Kinder Fetta al Latte. Sul pavimento meglio non commentare.
E lo stenditoio svettava su tutto. Ieri sera pioveva e lo abbiamo portato dentro dal balcone.
E poi inizia a fare freddo. Bisogna trovare i pigiami pesanti che vorrai mai che la Tiranna si ammala?
Mentre da una parte metto a posto dall'altra cerco i pigiami, che sono sicuramente da qualche parte in cameretta. Forse nella scatola di mt 0,45x1,10x1,50 che soggiorna in stanza da qualche settimana in attesa di essere svuotata dai vestiti invernali e riempita da quelli estivi? O forse nel doppio fondo dell'armadio, dove, credo, aver messo "qualche" borsa di vestiti comprati in saldo "perchè sono previdente".
Ma quanti
Il lavoro da fare è sistematico: Da una parte i vestiti da archiviare per la prossima stagione, dall'altra i vestiti che i nani metteranno per i prossimi mesi, dall'altra 3 scatole da riempire un po' di vestiti per i figli delle amiche. In base a genere, età, corporatura, i vestiti finiscono in scatole diverse.
Ore 11.30 DRIIIIINNNN
Trattengo il fiato. Le chiamate mattutine sul telefono di casa mi fanno sempre perdere un battito. Tremo al pensiero che sia la scuola che mi dica che uno dei 2 nani sia virulento.
E' mia mamma.
Ciao! Vieni a pranzo?
Ti ho gia detto di no 2 ore fa, Ho la casa da sistemare!
Si ma ho già tirato fuori una bracciola anche per te!
Dovrei saperlo ormai che il suo "Vieni a pranzo?" non è una domanda ma un'affermazione.
Va bene... Guardo la cameretta, i cumuli di vestiti mi occhieggiano minacciosi, ma prima devo rimettere i vestiti nell'armadio, passare l'aspirapolvere, pulire il bagno e stendere Chi è Wonderwoman in confronto a una mamma?
Va bene ci vediamo alle 12.20!
Nel giro di 40 minuti la camera è sgombra, i pavimenti sono aspirapolverati, il bagno è pulito, il bucato è steso e la cucina è di nuovo una cucina e non un ammasso di rifiuti.
Vado, pranzo, corro a prendere il Vichingo e lo riporto a casa.
Nel pomeriggio decido di fare una torta. Adoro le torte.
Ma è un amore non ricambiato, io mescolo, impasto, doso gli ingredienti con cura, inforno e aspetto.
E loro non lievitano. Praticamente mai.
Le mie non sono torte, sono frittatine.
O al più ciambelle con il buco in mezzo.
Credo che sia un retaggio che mi porto dietro dall'infanzia, quando, realizzando i miei più nascosti desideri, mio papà mi ha portato a casa "il dolce forno".
Insomma come può una giovane mente non rimanere deviata da questa scatola con un buco alto 3 cm, dove infilavi la torta che veniva cotta da una lampadina?
Perchè lo producevano?
E soprattutto: Perchè noi giovani menti pensavamo di non poter vivere senza?