A Soresina, ameno Comune del Kazakistan, non è stato possibile a un volonteroso signore distribuire un volantino durante il mercato. Fermato dai vigili, il malcapitato ha dovuto ascoltare considerazioni addirittura sulle Brigate Rosse (mah!). A Casalmaggiore invece lo stesso Coordinamento dei comitati ambientalisti ha avuto, che dire, il privilegio invidiabile di distribuire il volantino riportato qui sotto. Paese che vai, ghisa che trovi.
+ PEDAGGI – AMBIENTE = TI-BRE
+ AMBIENTE – PEDAGGI = TANGENZIALE
In questi giorni abbiamo dimostrato, senza essere smentiti, che il progetto del raccordo autostradale Tirreno-Brennero verrà interamente pagato dai contribuenti e dagli utenti.
Tutto ciò attraverso il notevole incremento dei pedaggi, garantito per legge dal 2011 al 2018, che porterà nelle casse di Autocisa spa un maggior introito pari ad oltre un miliardo di euro e per effetto della norma sul credito d’imposta (cioè tasse non pagate dal concessionario), per ulteriori 1,7 miliardi di euro.
Così un progetto, dal costo di € 2,7 miliardi di euro, che doveva essere interamente finanziato da Autocisa, cioè dai privati, risulta invece interamente finanziato con i soldi dei contribuenti e degli utenti. Un fatto clamoroso ed inaccettabile, soprattutto se si pensa che al destino di quest’opera è ancora legato quello della tangenziale di Casalmaggiore.
Ma le cose stanno così solo sulla carta.
In primo luogo perché la legge sul credito d’imposta, in quanto aiuto di stato, per trovare applicazione deve essere prima autorizzata dalla Commissione Europea, e questo non è per nulla scontato.
In secondo luogo perché le maggiori entrate da pedaggio attese da Autocisa spa sono attualmente neutralizzate e completamente assorbite dal calo del traffico fatto registrare nel 2012 anche dalla A/15 (la Parma-La Spezia): -9,54% dei veicoli effettivi e -8,58% delle percorrenze chilometriche.
Infatti nel 2012, a fronte di un preventivato introito da pedaggi per € 87.433.253,43 (pari al dato 2011 incrementato del 7,5% di aumento concesso), l’effettivo introito è stato di € 80.627.000,00, addirittura inferiore al 2011 di 706.000,00 euro. (vedi relazione al bilancio 2012 di Autocisa spa)
A questo punto, per ripristinare l’equilibrio finanziario, sarebbe del tutto improponibile un’ulteriore incremento tariffario perché ciò scatenerebbe, giustamente, la rivolta degli automobilisti.
I fatti sopra esposti ci portano alle seguenti considerazioni:
nel caso in cui i benefici concessi producessero i propri effetti, la Ti-Bre, e con essa, anche la tangenziale di Casalmaggiore, potrebbero essere realizzate. Ma, aggiungiamo noi, con un ingente sacrificio in termini di consumo di suolo agricolo, di qualità dell’ambiente e della salute, nonché economico da parte dei cittadini perchè interamente pagate dai contribuenti e dagli utenti.
Nel caso, in cui, invece, il riequilibrio finanziario, per i motivi sopra richiamati, non si verificasse, l’opera non verrà realizzata, il disastro ambientale evitato, ma la tangenziale di Casalmaggiore, che sarebbe già oggi realizzata se nel 1999 non si fosse voluto legarla interamente ai destini della Ti-Bre, dovrà nuovamente attendere.
Conclusioni: dal momento che, in ogni caso, senza le risorse pubbliche nel nostro paese non si fa nulla, e questo caso lo conferma, perché non rigettare finalmente la logica che per avere una tangenziale bisogna subire un’autostrada inutile e affermare invece il principio che con le poche risorse pubbliche rimaste si devono fare solo le cose utili ed indispensabili???
Quanto alle risorse pubbliche per finanziare la tangenziale di Casalmaggiore, basterebbero parte dei 108 milioni di euro che Regione Lombardia vorrebbe sperperare per finanziare i primi (ed ultimi?) 14 km di un’altrettanto inutile autostrada, la Cremona-Mantova. Con questa cifra ci sarebbe ampio spazio anche per un’altra indispensabile tangenziale, quella di San Giovanni in Croce.
Piadena, lì 10/08/2013
Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre