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Cattive abitudini, luoghi comuni consolidati ma non verificati. Perché mai viene pagata con denaro proveniente dalla fiscalità generale, cioè con i soldi di tutti i cittadini, l’assistenza religiosa da parte di un prete all’Oglio Po di Casalmaggiore?
La somma non è imponente: 5mila euro per tre mesi, ma è il principio che conta. Ci si è abituati al fatto che lo Stato laico deve trattare con la Chiesa e pagare la Chiesa. Ma questo non è giustificato: lo Stato è laico, proprio per poter garantire, nel caso delle religioni, la libertà di ogni credo. Il sacerdote lavora per un’azienda sanitaria. Qual’è l’aspetto sanitario della sua attività? Nessuno. Non sono necessariamente cattolici tutti i pazienti, e anche se lo fossero, chi paga sono tutti quanti. Ciascun lombardo paga una piccola parte di quel compenso di tre mesi. E in ciascun ospedale si ripete lo stesso problema.
Solitamente i sacerdoti non rivendicano questa forma di sostegno da parte dello Stato. Qui non si punta il dito sul prete, ma sullo Stato che non fa lo Stato. La libertà religiosa non può essere negata, sarebbe ingiusto. Ma non arriveremo al paradosso di dover pagare le spese a un sacerdote e tra qualche anno a un imam, a un sacerdote ortodosso ecc. ecc. Le religioni in Italia sono tante e non è compito dello Stato provvedere al loro mantenimento. E l’assistenza psicologica agli atei? Solo quella sarà effettuata da un dipendente dell’ospedale, eventualmente uno psicologo, senza oneri per lo Stato.
Si pensa che il prete con un contratto da lavoratore dipendente dall’ospedale sia una cosa normale? Non lo è, è anzi un’anomalia. L’alternativa è che le comunità dei credenti si rendano autonome dallo Stato, e che lo Stato finalmente diventi adulto nei confronti della Chiesa. Bizzarro poi pensare che l’assistenza religiosa abbia un prezzo: 5mila euro per tre mesi. Se è assistenza religiosa e Dio esiste è strano che abbia un prezzo. Quello è il prezzo di un lavoratore, non di un prete. Di qui l’anomalia e il bisogno di sgretolare malvezzi e consuetudini fondati su irriflessi pregiudizi di chiaro stampo clericale.
La delibera dell’azienda ospedaliera di Cremona è può essere scaricata qui.
vista la nota del 04/09/2012 con la quale il Vicario Generale della Diocesi di Cremona comunica che, presso il presidio ospedaliero “Oglio Po”, la sostituzione dell’attuale cappellano, per il periodo 1o ottobre 2012 31 dicembre 2012, viene affidata al Rev.do Don Bruno GaIetti; ritenuto di prendere atto della suddetta comunicazione;visto il regolamento riguardante il conferimento di incarichi a persone fisiche terze rispettoall’azienda approvato con delibera n. 145 del 14/9/2004;ritenuto, pertanto, nelle condizioni attuali di poter soddisfare la suddetta richiesta mediantel’attivazione di una prestazione occasionale per il periodo IO ottobre – 31 dicembre 2012;ritenuto, pertanto, di stipulare un contratto di prestazione occasionale con don Bruno Galetti per losvolgimento di assistenza religiosa alle seguenti condizioni:durata: dal 01/10/2012 al 31/12/2012;compenso massimo lordo: € 5.000,00=; 0.000000 0.000000