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Casapund e i manifesti del PD

Creato il 15 settembre 2011 da Laperonza

 

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Non mi pare che la querelle sia inutile. Mi riferisco al dibattito acceso dalle parole del Sindaco Gismondi pubblicate qualche giorno fa dal Corriere Adriatico circa i manifesti affissi su pali e altre superfici non dedicate. Alle parole di Gismondi aveva risposto Stefania Franceschetti, segretario del PD montegranarese, vedendo in esse un’accusa diretta al suo partito in quanto pronunciate in concomitanza con la Festa dell’Unità. A dire il vero il Sindaco non diceva espressamente a chi si stesse riferendo, ma un po’ tutti abbiamo pensato e ai manifesti della festa del PD e agli adesivi e ai manifesti sparsi un po’ ovunque di Casapound.  E in effetti la Franceschetti esplicitò sulla stampa questo pensiero, indicando nell’associazione di estrema destra quella che più si avvale di affissioni “anomale” mentre, sempre secondo la Franceschetti, quelle del PD sarebbero regolari in quanto le tasse di affissione dovutamente assolte. Oggi risponde Jacopo Venanzi e difende la sua Associazione. La difende ma non la scagiona in quanto non afferma, come invece ci si sarebbe aspettato, l’innocenza della stessa nel fatto delle affissioni in luoghi diversi da quelli deputati. Del resto basta fare un giro a piedi e dare un’occhiata, ad esempio, ai segnali stradali di viale Gramsci, dove fanno bella mostra di sé adesivi propagandistici, appunto, di Casapound. O magari si potrebbe percorrere il primo tratto (in discesa) di via Zoli per vedere sul muraglione di cemento armato i residui di manifesti sempre di Casapound. La querelle non è inutile perché tocca un fatto di educazione e rispetto, e anche se è vero che abbiamo problemi ben più gravi da risolvere, se non partiamo dal basso, dall’educazione e il rispetto verso il prossimo e verso il mondo che ci circonda certo non potremo cambiare il mondo come invece questi ragazzi vorrebbero fare. Venanzi ringrazia per la “pubblicità gratuita” come se Casapound vendesse dentifrici. Purtroppo qui non parliamo di pubblicità ma di civiltà e il fatto di appiccicare manifesti o adesivi ovunque, noncuranti degli spazi dedicati alla pubblica affissione, denota, appunto, uno scarso senso civico e un ancor più scarso rispetto per l’ambiente. A prescindere da chi attacchi i manifesti. Mi pare che il senso delle parole del Sindaco fosse quello. O no?

Luca Craia


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