ne stiamo vedendo veramente di ogni tipo. abbiamo scoperto che “affare” non sta per “occasione imperdibile” ma letteralmente per “affare”. nel senso di “coso indefinito, n’affare che sta lì e non si capisce come la gente ci abiti”. insomma, abbiamo visto case che voi umani non potreste immaginarvi. peer esempio:
- dice l’annuncio: “appartamento in una tal zona con soppalco abitabile e giardino“. nella lingua di noi mortali, che perfino prendiamo delle ore dal lavoro per venire a seguire voi, o agenti, vuol dire: “appartamento striminzito e claustrofobico, in un’adiacenza di un campo nei pressi di un altro campo sperduto vicino a tal zona, con soppalco-nicchia da guardone e giardino. distante 20 metri dall’appartamento”. in pratica, per andare in tal giardino (un recinto con una casetta), dovevi prendere, scendere le scale, uscire dal palazzo, superare i parcheggi e vualà! comodissimo.
- dice l’annuncio: “casa indipendente con un muro confinante con un capannone di proprietà“. tradotto: “pezzo di tal capannone trasformato in casa adiacente da un lato con il capannone di proprietà (se lo vuoi comprare), dall’altro con un altro capannone. nella zona artigianale del paese”. ora: la cosa brutta è che, a parte la zona (alle 7 iniziano già i rumori di officine et simili) e i capannoni nei quali fra un anno potrebbero anche esserci che so, depositi di vernici tossiche, la casa, dentro, era splendida. entrata con disimpegno, cucina grande con cantinetta interrata adiacente, bagnetto, lavanderia, salotto grande con scala in muratura (miracolo), piano superiore con 3 stanze grandi, uno sgabuzzino e il bagno grande. e il giardinetto. maledetti*. lì abbiamo proprio sofferto.
- dice l’annuncio: “casa indipendente (aridajje) di 2 piani con giardino“. invece…indovinate? uno era un piano, quello terra per intenderci. l’altro era un sottotetto bello e buono nel quale erano state ricavate 2 camere e un bagno. camere nelle quali dovevi abbassarti per entrarci (porta bassa), e certo non dovevi alzarti quand’eri entrato. se non volevi una travata in testa. ovviamente, il garag era infinitamente comodo e grande. grazie, eh.
- dice l’annuncio “casa indipendente di due piani, in centro storico del tal paese, con giardino di 130 metri quadri“. ecco. qui non so come commentare. cercherò di mantenere la calma. intanto ci si para di fronte una bicocca minuscola contornata da palazzoni (chi ha visto il film AP! può immaginare la lochescion). molti dei quali…mmm…diciamo…caratteristici. pieni di roba stesa in ogni dove, cianfrusaglie arrugginite in bella vista e quant’altro. comunque. il giardino di 130 metri era una rampetta con aioletta adiacente. non scherzo, erano si e no 20 mq. più no che si. piano terra: soffitto probabilmente progettato da puffo geometra. basso basso. spacciavano una taverna per salotto e una lavanderia per bagno padronale. le camere, anzi no, LA camera e il ripostiglio veramente minuscole. scena trascendentale: voglio vedere fuori dalla finestra, l’agente immobiliare fa finta di non saper alzare delle veneziane. arrivo e le alzo. guardo il balcone a 20 cm da me (il pavimento del balcone, per la precisione) e le riabbasso. punto.
potrei andare avanti per almeno altri punti, ma rischierei di essere ripetitiva. abbiamo capito che ogni annuncio pubblicato da quella tale agenzia è una sòla**. abbiamo capito che, a quel prezzo lì (che poi, dignitoso), se hai il giardino non hai il garag. se hai il garag non hai il secondo bagno. se hai il secondo bagno non hai il giardino. se hai tutte queste cose e stai bene in piedi ovunque, scappa, di sicuro stanno per costruirti di fianco o un allevamento di polli oppure una centrale nucleare.
(a breve la recensione della casa che ci attira un sacco)
*un appunto. se tu, o agente dei miei stivali, mi fai vedere una casa piena di cose aperte e lasciate lì, gli occhiali appoggiati sul piano della cucina, il sapone col beccuccio aperto, i capelli sul lavandino, lo spazzolino sul portaspazzolino in bagno, le pentole nel lavello, e io ti chiedo “ma è abitata?“. tu non mi rispondere che “era affittata, poi gli inquilini se ne sono andati un po’ di fretta“. che non son poi così tanto scema.
**no no, questa la devo dire assolutamente. tale agenzia voleva portarci a vedere una casa. dalla piantina capiamo che potrebbe essere una casa già vista, ma qualcosa non quadra: quelle da vedere era di 135 metri, quella già vista di 80. quindi decidiamo che non è la stessa. ma, dopo l’ennesima sola, prima di approdare a quest’ultima, chiediamo con nonscialans all’agente se si tratti proprio di quella là. risposta: si. “mi scusi, mi spieghi i 135 metri. non erano 80?” “beeeee, ma nooooi consideriaaaamo anche i pooooosti maaacchina!” “quello spazio sul ghiaino davanti a casa di si e no 20 metri?” “…” “e poi, com’è che l’altra agenzia la vende a 10.000 euro in meno?” “beh, ma si sa che poi si scende“. chiuso. per sempre.