Il libro divulgativo I bambini e le case del mondo (Damon Emma, La nuova frontiera 2005), ad esempio, nasce proprio con queste finalità per viaggiare tra le culture alla scoperta di case di forme e materiali diversi: case che si muovono nell'acqua, palafitte, capanne, igloo e tante altre, per imparare a conoscere modi di vivere differenti dal nostro. Alla fine del testo i piccoli lettori possono provare a riflettere sul tipo di abitazione in cui vivono e divertirsi a costruirne una con le sagome in cartone da staccare e assemblare che il testo propone. A partire dai sei anni, anche una delle ultime novità dell'editore Orecchio Acerbo Le case degli altri bambini (Luca Tortolini, 2015) permette di conoscere i bambini del mondo attraverso la loro abitazione. Da quelle lussuose a quelle più fatiscenti, 11 storie brevi illustrate presentano altrettante abitazioni differenti, gli odori che le caratterizzano, l'ambiente in cui si collocano e il modo in cui i bambini le abitano, per riflettere anche sulle diverse condizioni sociali ed economiche.
Successivamente però, quello che secondo me doveva essere tema di riflessione era, più in generale, il concetto di "casa": quale significato ed immagine attribuiamo a questa parola e cosa rappresenta per noi? A cosa ci riferiamo quando usiamo questo termine? Con tutta probabilità nel nostro immaginario questa parola è associata all'immagine di un edificio architettonico ben definito, un luogo preciso delimitato. Ma ci sono case che non hanno pareti, abitazioni che non sono in nessun luogo se non nella nostra memoria e nei nostri affetti. Case reali non convenzionali come un Paese, una città, un giardino, una stanza, un luogo segreto in cui nascondersi, ma anche case senza confini, come la nostra famiglia, che non si trovano in nessun posto se non in noi. Casa è la somma di ciò che siamo, il corpo in cui abitiamo, la nostra epidermide. Siamo noi in base al nostro vissuto ad attribuirgli un particolare valore e significato.
Con i libri illustrati Chicchi di case (Philippe Lechermeier, Leonardo Publishing 2008) e Casa di fiaba (Giovanna Zoboli, Topipittori 2013) si può provare a lavorare su questo, sul concetto di casa per andare oltre. Nel primo testo conosciamo case bizzarre e immaginarie attraverso il diario di viaggio di Alfonso Sgabuzzino, un avventuriero d'altri tempi che decide di viaggiare per il mondo per scoprire i magici semi dai quali nascono abitazioni davvero particolari. Sono case ibride, bizzarre e immaginarie che rimangono sospese sul confine, tra realtà e fantasia. Ogni casa, descritta e raccontata da Alfonso, è accompagnata dalle splendide tavole illustrate a tutta pagina davvero suggestive. L'albo può essere piacevolmente letto anche solo attraverso le immagini per viaggiare con la fantasia alla ricerca della propria abitazione ideale. forse alla fine del testo scopriremo che infondo non esiste e che solo noi possiamo in un certo senso crearla. Non a casa il Protagonista si imbarca in questa avventura proprio per farsi un'idea del tipo di casa che potrebbe nascere dal suo seme. Con il secondo testo invece proviamo a pensare a come ogni casa, fisica e non, attraverso i suoi odori, le sue atmosfere, i suoi oggetti, racconta in modo diverso qualcosa delle persone che lo abitano e del loro mondo interiore. Il testo poetico e le illustrazioni dai colori pastello malinconici, ci conducono in una dimensione fiabesca accompagnandoci alla scoperta dei significati simbolici che il termine "casa", come la fiaba stessa, racchiude. E' un libro bellissimo ma, nel complesso, di non facile lettura e che per questo può essere proposto ad una fascia di età più grande.
Da qui è facile proseguire il percorso con altri libri e testi sul tema. Ce ne sono molti sia per bambini che per ragazzi dai classici della letteratura per l'infanzia come il Mago di Oz a quelli Horror come ad esempio Case stregate (Massimo Scotti e Antonio Marinoni, Topipittori), un romanzo semi divulgativo che racconta la storia di di alcuni spiriti e fantasmi famosi e delle case stregate, abitate e non, in cui dimorano.
Il percorso può quindi articolarsi e prendere nuovo strade, permettendoci di approfondire temi diversi dall'intercultura, diventando filo conduttore di svariate attività anche di quelle pensate per garantire la continuità educativa. Possiamo infatti proporlo anche ai più piccoli scegliendo letture meno impegnative da leggere ad alta voce, per giocare con gli ambienti e con la scoperta di luoghi quotidiani differenti. Per cominciare, ad esempio possiamo provare con il libro in rima Una casetta troppo stretta (Julia Donaldson e Axel Scheffler, Emme 2003) oppure con lo spiritoso albo illustrato Le case degli animali (Dubu Marianne, Orecchio Acerbo 2015) per compiere un giro immaginario all'interno di case differenti, uniche, piene di dettagli e di oggetti personali che ci aiuteranno a saperne di più sulle abitudini de loro proprietari!
Alla fine della lettura con i bambini potrebbe essere divertente e utile provare a costruire insieme case diverse, fantasiose e fuori dagli schemi usando materiali di recupero, preparando una sorta di plastico e modellino con scatole in cartone, anime della carta igienica, bicchieri, veline e altri materiali. Oppure come ho fatto io possiamo realizzare un piccolo libro pop-up delle case. Sembra difficile, sopratutto da spiegare, ma in realtà è molto semplice realizzarlo. Spero che i passaggi siano chiari. Lasciatevi ispirare dalle letture, per realizzare copie fedeli delle abitazioni tipiche di diversi paesi del mondo, o per inventare case insolite, immaginarie, o magari quelle delle fiabe o di altri animali! Buon divertimento!
IL LIBRO POP-UP DELLE CASE
Cosa ti occorre:
fogli A4 di cartoncino bianco, forbici, colla, coloriPosiziona davanti a te un foglio A4 steso in orizzontale. Piegalo a metà sul lato più corto. Con le forbici fai due tagli orizzontali sul lato della piegatura distanziandoli di 6/8 cm, e lasciando circa lo stesso margine dal lato superiore e inferiore del foglio. Avremmo così ottenuto il primo piano della nostra casa. La misura è indicativa e puoi decidere di variarla a seconda delle dimensioni che vuoi che abbia la base dell'abitazione. Piega la striscia ottenuta prima all'indietro poi verso di te. Apri il foglio e con le dita spingi la striscia all'internoOra piega di nuovo il foglio lasciando all'interno la striscia appena realizzata e procedi come dalle immagini. Dovrai infilare la lama delle forbici nella striscia ottenuta e tagliare due linee verticali lunghe uguali distanziandole dal bordo di 1 o 2 cm. In base alla misura che lasceremo dal bordo determineremo la lunghezza del piano superiore della casa che comunque dovrà essere più piccolo di quello inferiore.
Adesso abbiamo ottenuto i due piani della casa. Possiamo decidere se vogliamo proseguire e, con lo stesso procedimento, realizzare un altro piano ancora più piccolo o due torrette o un terrazzo e così via. Io mi sono fermata qui e ho poi realizzato la porta e una linguetta posizionata vicino alla casa per incollare un albero.
Prepariamo la sagoma dell'albero e il tetto e incolliamoli con un filo di colla.
Coloriamo e decoriamo la casa e lo sfondo.
No ci resta che realizzarne altre con lo stesso procedimento, inserendo decori, finestrelle e altre alette per incollare alcuni elementi del paesaggio: un albero, un cespuglio, un ponte... Una volta terminate, sarà sufficiente incollare insieme il retro dei singoli fogli per assemblarli e ottenere così un libricino pop-up. Per renderlo più credibile, realizziamo anche la copertina.
E se avessimo voglia anche di cantare...
LA CASA DEI MATTI AL NUMERO O (testo con cd musicale di Sergio Endrigo e Nicoletta Costa, Gallucci Editore)
Era una casa molto carina,senza soffitto, senza cucina
Non si poteva entrarci dentroperchè non c’era il pavimento
Non si poteva andare a lettoin quella casa non c’era il tetto!
Non si poteva fare pipì,perchè non c’era il vasino, lì...
Ma era bella, bella davvero,in Via dei Matti, numero zero...Ma era bella, bella davvero,in Via dei Matti, numero zero...