Il bambù è una pianta, graminacea perenne, sempreverde, dalla crescita spontanea, rapida. Non necessita di essere seminata, annaffiata o concimata e si propaga autonomamente, rigenerandosi all’infinito. Il suo fitto apparato radicale costituisce una barriera naturale a rischi di smottamento, frana, dilavamento del suolo. Le foglie di un bosco di bambù assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno come poche altre specie.
Per le sue caratteristiche fisiche e meccaniche viene impiegato in edilizia principalmente in Asia e in America Latina, ma in futuro potrebbeessere impiegato anche in Europa e in Nordamerica.
In particolare, in alcune specie, lo spessore del culmo (il fusto delle graminacee) può raggiungere i 30 millimetri e il suo diametro i 30 centimetri, con altezze fino a 40 metri. La resistenza a tensione delle sue fibre può toccare i 12.000 kg/cm2, quasi due volte quella dell’acciaio. Inoltre, supera il calcestruzzo nella resistenza a compressione.
E’ sempre più competitivo sul mercato delle costruzioni green e per le sue caratteristiche un laboratorio di ricerca di Singapore costituito da un team svizzero-asiatico, il Future cities laboratory, in collaborazione con l’Istituto federale svizzero di tecnologia di Zurigo, sta testando il bambù nel calcestruzzo armato, proprio al posto dell’acciaio.
Gli esempi di edifici in bambù sono moltissimi come numerose sono inoltre le realizzazioni, rigorosamente in bambù, che uniscono l’aspetto sociale alla sostenibilità ambientale ed economica.
In proposito si ricorda lo studio H&P Architects di Hanoi che ha progettato la Blooming bamboo home, un prototipo di casa pensato per resistere a inondazioni alte fino a tre metri.
In Etiopa, è stata realizzata la Warka water tower, una torre in bambù alta nove metri e larga tre produce acqua potabile ricavandola da pioggia, nebbia e rugiada; un’invenzione italiana realizzata dall’architetto Arturo Vittori per contrastare il problema della siccità.
Se da una parte la rivalutazione del bambù per le sue proprietà in ambito edilizia è in atto, dall’altra vediamo che alcune delle migliaia di specie di bambù sono a rischio di estinzione a causa della deforestazione. Non sono pochi gli incendi dolosi, provocati per liberare i terreni ad altre coltivazioni, magari più redditizie nel breve periodo ma certamente meno lungimiranti.
(fonte: http://www.repubblica.it)