“E’ terribile che una terra così bella sia stata rovinata”: è questo il primo commento di Papa Francesco, nel giorno della sua attesissima visita a Caserta, dove ad attenderlo c’erano ben 200mila persone.
E’ in elicottero quando gli mostrano i suoli avvelenati e le aree in cui sono state ammassate le ecoballe. La “Terra dei Fuochi” sconvolge anche il Pontefice che, innanzitutto, esorta i fedeli di quelle terre ad andare avanti, nonostante le difficoltà: “Io so che voi soffrite, ma chi segue Gesù, chi dà il primato a Dio deve avere il coraggio di dire no al male, alla violenza, alle sopraffazioni per vivere una vita in favore della legalità e del bene comune. Chi diventa amico di Dio si impegna a salvaguardare la vita dei fratelli e la loro salute anche rispettando l’ambiente e la natura”. 200mila persone hanno applaudito con passione ogni passaggio dell’omelia, e Papa Francesco, quasi spinto dall’onda di entusiasmo, ha insistito: “Dovete salvaguardare la vita e la natura e questa vostra bella terra che richiede di essere tutelata e preservata, che richiede di dire no a ogni forma di corruzione e illegalità, che richiede a tutti di essere servitori della verità”. Nell’omelia il Papa ha celebrato la patrona di Caserta, Sant’Anna, “la nonna di Gesù, mamma di Maria. Certamente ha fatto un buon lavoro. E oggi vi incoraggio tutti a vivere questa festa patronale liberi da ogni condizionamento, espressione pura della fede”.
Ad accogliere il Papa c’era anche il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, che aspettava un annuncio dallo stesso Bergoglio che è puntualmente arrivato: “Sepe mi ha detto che i napoletani sono particolarmente gelosi. E allora vi annuncio che certamente sarò a Napoli prima della fine dell’anno”. Non fissa, o almeno, non annuncia pubblicamente un giorno esatto ma, secondo alcune indiscrezioni, la data potrebbe essere attorno alla seconda metà del mese di ottobre.
Alle 17 Bergoglio ha percorso con la papamobile il piazzale antistante la Reggia di Caserta, dove si è svolta la processione (foto La Presse). Pioggia e poi sole hanno accompagnato i 250mila fedeli assiepati fin dalle 7 del mattino per accogliere il Pontefice che non si è risparmiato: carezze e baci a bimbi, genitori, disabili e immigrati. Tutti arrivati con ogni mezzo: treni, pullman, macchine, soprattutto dalla provincia di Caserta, il territorio più martoriato. E’ ancora una volta il Sud Italia nei pensieri del Papa (sesta visita pastorale su otto nel Mezzogiorno), e il Sud ha risposto alla grande. Un grande striscione, al centro della piazza: “Uniti contro camorra e razzismo” vale più di ogni parola o commento. Sua Santità tornerà a Caserta lunedì per un incontro privato con il pastore evangelico Giovanni Traettino, suo vecchio amico di Buenos Aires.
Caserta, 200mila per il Papa: "Difendete questa terra", 10.0 out of 10 based on 1 rating