La norma è stata emendata inserendo la possibilità di creare un secondo casinò nell’area di Palermo e presto, dunque, potrebbe essere approvata dall’assemblea regionale.
“Si tratta – spiega Lino Leanza, primo firmatario della norma – di un ulteriore attrattore turistico per la Sicilia e, al tempo stesso, di un modo per riequilibrare l’offerta con altre regioni italiane ed europee. I casinò esistono in altre aree del Paese e non si comprende perché non si dovessero realizzare anche in Sicilia”.
Per quanto riguarda l’aspetto sociale, invece, secondo i promotori dell’iniziativa, i casinò porteranno nuova occupazione sul territorio.
Rispetto al problema della dipendenza dal gioco d’azzardo, poi, il casinò è, secondo lo stesso Crocetta, “meno rischioso, perché ci vanno i ricchi”.
Nei giorni scorsi, inoltre, il sindaco di Taormina, Eligio Giardina e dai parlamentari siciliani Nino Germanà e Beppe Picciolo, avevano portato all’attenzione del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un progetto per riaprire proprio il casinò della città messinese, chiuso negli anni ’60.
“Abbiamo deciso di avanzare la proposta come amministrazione comunale – ha ammesso Giardina –. Dopo tutte le valutazioni del caso, questa è stata accolta con parere favorevole dalla Regione. Adesso la palla è passata al ministero degli Interni. Noi vediamo il casinò come un polo di attrazione turistica multifattoriale. Al fianco dei tavoli verdi vogliamo sviluppare una serie di attività culturali e di spettacoli in grado di richiamare non solo gli appassionati del gioco. Nel progetto che abbiamo sviluppato – ha concluso – la casa da gioco gioverà non solo all’indotto del Comune di Taormina, ma della Sicilia intera“.
Ma se l’iter della legge prosegue spedito, c’è anche chi, come il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina, ritiene che “la proposta di aprire numerosi casinò in Sicilia” sia “vergognosa”.
Negli scorsi mesi il governatore siciliano aveva anche annunciato la creazione di una task force di legalità per vigilare sulle attività dei casinò che potrebbero nascere anche a Cefalù e a Falconara, oltre che a Tarmina e Palermo.