Le Istituzioni cremonesi dovrebbero contribuire a comporre un conflitto, diversamente avviato verso una irriversibile escalation di contrapposizioni e cattiverie.
Invece non s’ode battito d’ala se non quello degli avvocati.
Il consigliere provinciale Giuseppe Torchio
E se celermente non si correrà ai ripari, antipolitica e dissociazione mieteranno nuove vittime ingrossando i movimenti di protesta.
Il generale agosto dovrebbe portare ad una riflessione.
A settembre proporre un incontro, magari all’Abbadia della Cava, vicino ai preziosi affreschi della Chiesa Parrocchiale, messi in copertina nella bella pubblicazione della Provincia nel 2008: “Il Patrimonio Ritrovato”.
Un patrimonio che attende interventi, attiguo al luogo principe del dibattito della popolosa frazione, dove incontri, confronti e scontri pubblici sono di casa.
Basterebbe la volontà politica, quella stessa che, allora attraverso la mia Giunta Provinciale, aveva portato al Comitato di Spinadesco che chiedeva analisi e verifiche ambientali, la risposta dell’Università di Genova con dati ed analisi puntuali per inquinamento atmosferico e polveri sottili.
Gli oneri furono assunti dall’industria siderurgica.
Le analisi furono fatte e resi noti i contenuti.
E per comparazione sono stati fatti esami anche sulla fauna selvatica…
Ora penso si tratti di riprendere il bandolo della matassa.
Evitare comportamenti estremamente reattivi.
Non cadere nei fuochi fatui delle promesse non mantenute.
Sono richiesti approfondimenti ambientali e interventi di garanzia da parte di Enti o realtà esterne?
Si trovi il sistema di farli e si dia alle maestranze della fabbrica ed alla popolazione ogni certezza.
E come s’è fatto, meritoriamente ed “in house” per l’Ilta di Robecco, con magnifica sinergia pubblico-privato, si realizzi, inoltre ed anche qui, quella ciclabile fino alla “polveriera” di Picenengo, così fortemente attesa dalla popolazione.
Perché alla Cava non possono aspettare le calende greche del “terzo ponte” che vede la “ciclabile” come opera compensativa da ben due milioni di euro.
Con i “chiari di luna” su Centro Padane la definizione della questione si allontana.
Se il sedime stradale, attiguo alla Codognese e già delle tramvie provinciali, può essere rimesso in servizio, con una somma decisamente di gran lunga inferiore, si potrà realizzare anche questa necessità per la sicurezza degli abitanti.
Non un baratto, ma un’esigenza.
Giuseppe Torchio
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