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Caso Arvedi, Maura Ruggeri (Pd) richiama il Comune al suo ruolo

Creato il 03 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il Comune, come ho già avuto occasione di dire, deve fare la sua parte, non può lasciare soli i cittadini, di Cavatigozzi che, è evidente, esprimevano un disagio e non avevano certo intenzioni diffamatorie. Il Comune, in quanto istituzione più vicina ai cittadini, deve farsi promotore di un chiarimento delle posizioni che si ottiene solo con il confronto ed il dialogo e garantendo ai cittadini adeguati strumenti di informazione e partecipazione.

Caso Arvedi, Maura Ruggeri (Pd) richiama il Comune al suo ruolo

Maura Ruggeri, capogruppo del Pd in consiglio comunale

Maura Ruggeri, capogruppo Pd

Probabilmente Giovanni Arvedi desidera andarsene da Cremona, senza che nessuno mai abbia desiderato una cosa simile. Non è l’unico grande o piccolo industriale a volersene andare dall’Italia: la stragrande maggioranza se ne andrebbe domani mattina, se solo potesse. Arvedi quindi costruirebbe il Museo del Violino, la casa di riposo che porta il nome suo e di sua moglie, per poi delocalizzare il gruppo industriale? Sembra contraddittorio. Anche perché il problema con gli abitanti di Cavatigozzi lo ha creato, incredibile a dirsi, proprio l’industriale: tutti sanno che nessuno avrebbe conosciuto quella lettera dei 94 se non ne avesse parlato proprio lui, con una pagina intera del giornale di cui è proprietario assieme alla Libera agricoltori. La “diffamazione” consisterebbe in una denuncia alla Corte europea, ma la lettera dei 94 riferisce le denunce presentate da altri, cioè associazioni ambientaliste, che si sono rivolte a Mario Caldiroli di Medicina Democratica, il quale ha denunciato tre acciaierie: la Ori Martin e la Alfa Acciai, entrambe in provincia di Brescia, e l’Arvedi.

E il Comune non ha saputo mediare in alcun modo. Resta in ginocchio davanti ad Arvedi. Il Comune di Cremona, se fosse meno fazioso e servile, riuscirebbe a mediare, ma è partito male, strisciando di fronte all’industriale. Ai tempi di sindaci come Paolo Bodini, ma anche di Gian Carlo Corada, la situazione era un po’ diversa. Molto diversa.

Ma di certo l’intenzione di diffamare il cavaliere d’acciaio non esiste: c’è un fortissimo desiderio di vivere meglio a Cavatigozzi. Finora il Comune, da mesi, non è riuscito a dire una parola. Maura Ruggeri, capogruppo del Pd, ha tutte le ragioni per richiamare il Comune a compiere il proprio dovere, non di strisciare ai piedi dell’industriale.

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