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Caso Bani: in gioco la credibilità dello sport agonistico, non solo del ciclismo. Venerdì 4 si decide

Creato il 01 marzo 2011 da Sport24h

Venerdì prossimo si decide molto dello sport agonistico, almeno in Italia. Forse per la prima volta nella storia moderna (sicuramente nel ciclismo) una Federazione decide di affrontare senza ipocrisie il problema delle farmacie utilizzate dalle società sportive, anche quando queste non sconfinano nel doping.
Una battaglia in nome di alcuni principi che appaiono scontati quando si parla di sport di tutti i giorni ma che nessuno, poi nella sostanza, affronta veramente al cospetto di atleti di vertice o sport professionistici.
Di cosa stiamo parlando? Il caso Bani può essere riassunto come segue. Il ciclista dilettante Bani viene trovato positivo ad un controllo antidoping. Decide di collaborare e rilascia una serie di dichiarazioni alla procura antidoping del CONI. Tra queste anche un accenno alla consuetudine, all’interno della sua squadra, l’ASD Montemurlo Empolese Vangi, di sottoporre i corridori, minorenni, a terapie mediche periodiche, lecite, finalizzate a velocizzare il recupero fisico e a migliorare le prestazioni.
Gianluca Santilli, avvocato e procuratore federale della FCI, ritiene che ci siano le basi per giudicare la società per violazione dell’art. 1 dello Statuto, ovvero quello che stabilisce i principi fondamentali di correttezza e lealtà nella pratica sportiva. Il punto di partenza della procura federale, e l’oggetto del contendere che allarga il campo di indagine a tutti gli sport, è il seguente: un atleta è un soggetto sano o malato? Se, come dice il Ministero della Salute, un atleta agonista è per principio un soggetto sano, allora nessuna terapia preventiva o di supporto specifica ha senso. Se invece lo si considera meritevole di cure, allora si presuppone che sia un soggetto malato.
In gioco c’è la credibilità dello sport agonistico, non solo del ciclismo. Venerdì si decide
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COMUNICATO STAMPA – Venerdì 4 marzo 2011 (ore 12.30), presso l’Hotel “Villa Maria Regina” di Roma (Via della Camilluccia, 687), avrà luogo l’udienza della Commissione Disciplinare Federale Nazionale della Federciclismo, che, nel merito, tratterà il procedimento scaturito dalle dichiarazioni rilasciate dall’atleta Eugenio Bani.
La Commissione deciderà in ordine ai provvedimenti di deferimento decretati dal Procuratore Federale, avv. Gianluca Santilli, nei confronti di esponenti della Società A.S.D. Montemurlo Empolese Vangi, per violazione dei principi di lealtà sportiva.
La contestazione dell’accusa è incentrata sulla liceità dell’uso di farmaci considerata off-label, con specifico riferimento ad un utilizzo al di fuori delle modalità previste dal Ministero della Salute, assunti da atleti minorenni, in situazioni, per patologia o posologia, non conformi alle caratteristiche dei medesimi.


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